La leva monetaria come voluta genesi della crisi.
Basando le analisi di bilancio(dello Stato come di qualsivoglia
altra entità economica) sul solo valore d'esercizio esplicato in termini e
numeri "monetari"...
…saremmo o siamo inesorabilmente già falliti!
Non è questo però il dramma, essendo in passato
"monetaristicamente" falliti tanti altri stati... innumerevoli volte.
Il dramma risiede o potrebbe eufemisticamente celarsi in chi
si appresta ad essere il riscossore e pertanto al ruolo che quest'ultimo assumerà
o desidererà rivestire.
Ciò che sfugge all'opinione pubblica ingenuamente assopita è
il concetto di "leva" spesso tecnicisticamente richiamato
nell'immaginario collettivo come cardine di un sistema basato sullo sviluppo.
O diversamente additato come elemento avulso dal sistema che
ha portato lo stesso al conflitto ed alla distruzione per eccessiva
sopravvalutazione.
Nessuno del popolo è però in grado di pontificare sulla Sua
sostanza.
La leva richiama alla memoria un fulcro, un cardine, un
punto d'appoggio sul quale sviluppare il proprio gioco ludico costruito
sull'infantile spensieratezza o sulla spregiudicata quanto azzardata ricerca
della propria maturità, volgarmente confusa con l'indipendenza non tanto
economica quanto appunto monetaria… o viceversa…?!?
La leva si confonde abilmente e mellifluamente con il
Minotauro moderno adatto a confondere la direzione nel labirinto esistenziale
dell'uomo… "oggetto" nell'era globalizzata e globalizzante della
dispersione "filosofica" come ed ancor più "tradizionale".
La leva rappresenta il trampolino di “livello” per coloro
che auspichino ad una mera elevazione materiale ma che fatalmente si accorgono,
solo a posteriori e tardivamente, della falsità quanto fatalità della loro scelta!
La leva in tal caso non è un trampolino quanto una fossa
camuffata da un’intricante quanto pregiato tappeto.
Richiama colori ed intrecci arabeschi di matematica
assuefazione come di arcana e caricaturale architettura orientale presso la
quale poter raggiungere l’eccelso pur nella propria decadenza interpretativa
occidentale.
Non voglio con ciò contrapporre conoscenze ed esperienze “essenziali”…
misurando in antagonismo conoscenze che si considerino di provenienza diversa
ed appunto contrapposta.
Rimarco solo l’ingenuità d’approccio verso l’essenza stessa
ovunque essa si dimostri, si presenti od ineluttabilmente “emerga”.
Siamo vittime della “leva” come “inconsci” sostenitori del
dramma “monetario”.
Tutti improntati ad una valutazione materiale quale cardine
del ns sistema e pertanto dissociati dalla vera essenza del ns essere ed esistere
in questo mondo che seppur materiale è in grado ns malgrado (appunto) di andare
oltre ogni ns plausibile comprensione.
Siamo già falliti… Sii ma non “contabillmente!!!
Siamo falliti dentro “umanamente!
Un saluto
Elmoamf