Tratto da un Best Seller di fama mondiale:
"... alla fine l'argomento più persuasivo in favore
dell'abbandono della Freedom Charter si rivelò anche il meno fantasioso: cosi
fan tutti. Vishnu Padayachee riassunse così il messaggio che la leadership
dell'Anc riceveva dai governi occidentali, dal FMI, e dalla Banca Mondiale.
Dicevano: Il mondo è cambiato; quella roba di sinistra non vuol dire più niente; questo è ormai l'unico modo di giocare..."
Il problema non giace nelle politiche di sinistra o di
destra ma nel corretto utilizzo delle parole rispetto ai fini che ci si
prefigge.
La guerra ideologica (The battle of ideas) è combattuta sul
campo della persuasione e della persuasività della comunicazione sulle necessità e sulle sensibilità di massa.
L'intento è quello di far passare per "popolari"
politiche che sono del tutto antitetiche all'interesse sociale.
La risposta a tale subdolo programma quale può e dovrebbe
essere allora?
La presa di coscienza della reale consistenza di tali
intenti.
Non mischiamo la demagogia, il populismo e l'ideologia
politica rischiando di combattere contro i mulini a vento e per una vittoria di
Pirro.
La sfida si gioca su interessi economici di enorme portata
che vanno compresi prima ancora che affrontati.
Senza l'arma della concretezza ogni lotta sarà vana e senza
riconoscere il velo dell'ipocrisia in chi propaganda la libertà e la gloria, sarà
altrettanto vana ogni presunta vittoria o conquista politica... se tale
conquista non sarà in grado di tradursi in diritto e dovere sociale.
Condiviso e Solidale!
La lotta è tra Titani ossia tra l'esaltatore di stenti legato alla politica del Trickle Down ed il fautore di utopie legato alla politica della redistribuzione della ricchezza.
So di parteggiare spregiudicatamente per una certa filosofia della società che evidentemente non appartiene alla maggioranza delle elite che dominano il pensiero moderno legato (cappio al collo) all'economia di mercato ed al "vantaggio" (o ricatto?!) del Capitale... ma so che il sacrificio di ognuno sarà propedeutico alla presa di coscienza dell'operato proprio di ogni singolo individuo.
Perché se da un lato è vero che nasciamo soli, nella sofferenza e nel pianto... è altrettanto vero che dal momento della nostra nascita il nostro istinto cercherà l'accoglienza, il calore e la condivisione familiare del prossimo.
Una madre... ed anche un padre... chiamati ad abbandonare il proprio figlio... se l'han fatto per avidità... prima o poi ne pagheranno il conto... se l'han fatto per necessità... prima o poi ne vivranno la sofferenza del rimpianto... se l'han fatto per amore... prima o poi troveranno il modo per ricongiungervisi accanto!
Forse? Molto Forse? Quasi Inverosimile?
"Per-lo-meno" lo si continua a sperare ed auspicare!
Un saluto,
Elmoamf