Nell'impeto di giustificare tutto oramai non si è neanche più in grado di comprendere e notare le inevitabili derive cui tale e tacito assenso tenta costantemente ed ostinatamente di condurci.
Non si tratta di biasimare o stigmatizzare o sminuire o aprioristicamente e testardamente non accettare i cambiamenti e le Steli di Rosetta dei tempi moderni.
Capire e/o comprendere i tredici anni, l'adolescenza, la giovinezza...
Ricordarli melanconicamente o per altri versi gelosamente o patologicamente, da sociopatici imbruniti e corrosi dalle asprezze dei vissuti: con imbarazzo, formalità e talvolta disprezzo...
No e assolutamente.
Ci mancherebbe!
Qui si tratta di analizzare i tempi per quel che effettivamente ovvero pretenziosamente sono ovvero presumono od aspirano ad essere.
Senza orpelli o virgolettati o fronzoli di grammatica, sintassi ed episteme.
Senza mezzi termini, interlocuzioni o cialtronerie da Fossa delle Marianne ed abissi d'idiozie senza alcun fine... Costruttivo!
Ed è in questo che il mortaio del sapere precostituito e propagandista spinge.
Ossia nella coppa il flagello di ognuno di noi pesta...
Senza accortezza e mora di ciò che il futuro l'aspetta!
Sembreranno ostiche tali frasi e me ne scuso.
Al tempo stesso è questo ciò che si rivela necessario sottolineare.
La poesia è morta...
È con lei il pensiero, l'immagine, la fantasia...
La speranza!
Tutto oramai è fatuo e sottile...
Vacuo sentire di un frammento d'innocenza...
Perduto nella vacua, fugace e fallace fama di un'istante!
Questa l'istantanea amara che ne traggo personalmente dalla...
Civiltà Moderna!
(Elmoamf)
Nessun commento:
Posta un commento