Ecco che allora ti senti un po' fesso...
Ti prodighi per svolgere il tuo lavoro al meglio e con soddisfazione, tutti i giorni!!!
O meglio ti prodighi alla ricerca di una seppur minima soddisfazione in tutti quei giorni in cui riesci a lavorare... confidando ciecamente nella speranza di lasciarsi alle spalle tutto il resto del Grigio...
Di quel grigio in cui ci si spersonalizza. In cui tristemente e consapevolmente ci si ritrova in termini definitivi ad esser coscienti di non esser più ne carne ne pesce ma solo ossa/spine e rottami da macello, nel coacervo della crescita globale, dominato dall'abbattimento di ogni limite e barriera, umano e materiale!
Il grigio di un contratto temporaneo, strutturalmente precario, che si è gioco forza costretti ad accettare e quindi sostenere (forzatamente) da anni... al servizio naturalmente della stessa società per cui si "prestano" le proprie mansioni, come lavoratori professionalmente esperti ma inconfondibilmente "aggiunti"... di tamponamento essenziale, stagionale od estemporaneo, sostanzialmente consueto e consuetudinario, costantemente in bilico o in precipizio, tra un agognato rinnovo e/o un inaspettato ed improvviso diniego... di prosecuzione!
Il grigio di uno stipendio mediocre confezionato ad arte, in un part-time necessitato, frutto di contingenze emergenziali definitivamente entrate nella consuetudine e definitivamente entrate nell'abitudine della propria intima autostima e considerazione.
Il grigio dello spettro della mancanza di alternative da un lato e della speranza di una stabilizzazione, al di là da venire (ovvero mai), dall'altro...
Il grigio di una vita sottomessa per qualità e quantità ma fortunatamente sempre sull'onda di un fideistico domani.
Sarà forse questo l'appello emblematico che si son posti alcuni osservatori (caduchi) del divenire umano?
Allorquando si son chiesti quale futuro possa riservarci l'odierna Società e Civiltà Moderna?
In sintesi apocalittica: potrà mai essere il processo di Globalizzazione più equo ed inclusivo?
Ti prodighi per svolgere il tuo lavoro al meglio e con soddisfazione, tutti i giorni!!!
O meglio ti prodighi alla ricerca di una seppur minima soddisfazione in tutti quei giorni in cui riesci a lavorare... confidando ciecamente nella speranza di lasciarsi alle spalle tutto il resto del Grigio...
Di quel grigio in cui ci si spersonalizza. In cui tristemente e consapevolmente ci si ritrova in termini definitivi ad esser coscienti di non esser più ne carne ne pesce ma solo ossa/spine e rottami da macello, nel coacervo della crescita globale, dominato dall'abbattimento di ogni limite e barriera, umano e materiale!
Il grigio di un contratto temporaneo, strutturalmente precario, che si è gioco forza costretti ad accettare e quindi sostenere (forzatamente) da anni... al servizio naturalmente della stessa società per cui si "prestano" le proprie mansioni, come lavoratori professionalmente esperti ma inconfondibilmente "aggiunti"... di tamponamento essenziale, stagionale od estemporaneo, sostanzialmente consueto e consuetudinario, costantemente in bilico o in precipizio, tra un agognato rinnovo e/o un inaspettato ed improvviso diniego... di prosecuzione!
Il grigio di uno stipendio mediocre confezionato ad arte, in un part-time necessitato, frutto di contingenze emergenziali definitivamente entrate nella consuetudine e definitivamente entrate nell'abitudine della propria intima autostima e considerazione.
Il grigio dello spettro della mancanza di alternative da un lato e della speranza di una stabilizzazione, al di là da venire (ovvero mai), dall'altro...
Il grigio di una vita sottomessa per qualità e quantità ma fortunatamente sempre sull'onda di un fideistico domani.
Sarà forse questo l'appello emblematico che si son posti alcuni osservatori (caduchi) del divenire umano?
Allorquando si son chiesti quale futuro possa riservarci l'odierna Società e Civiltà Moderna?
In sintesi apocalittica: potrà mai essere il processo di Globalizzazione più equo ed inclusivo?
Ed allora ecco che alcuni ricercatori italiani non si son risparmiati nel loro intelletto e pertanto si son trovati a svolgere uno studio ragionato o "Meglio" focalizzato sui "Costi Umani" e sia! sui conseguenziali effetti socio-psicologici che tale processo "porta/abbia linearmente portato" e solidificato (ovviamente!? indiscutibilmente?!) sulla salute mentale dei lavoratori:
Attivi,
Semi-attivi
Inattivi
Non attivi,
O sospesi...
Espulsi o perennemente disoccupati e quindi non proficuamente occupati (Inglesi nel campione di studio particolarmente preso in esame) di tutte le classi (sperabilmente?!) ... ... ... ma in particolare di quelli della "Un Tempo definita Classe Media" drammaticamente oggi in via d'estinzione.
Quella Classe considerata sino ad ora (o ad allora e ad onor del vero) asse portante di quell'equilibrio antropico di un mondo antropologicamente ed utopisticamente ritenuto centrico... valutata frettolosamente e gratuitamente desueta e consunta poiché non più congrua e funzionale ad un certo ordine di potere e prediligere che diversamente si ha la presunzione sfrontata, superba ed arrogante di voler consolidare.
Una... Quella... Classe che si è o ahimé si era tentato di costruire indefettibilmente su di un ferreo "patto sociale" tra Istituzioni/Stato e popolazione/cittadini e che si è ostinatamente voluta vergare indelebilmente in principi Costituzionali fondamentali, nel crisma di norme e valori altrimenti inderogabili.
Ed allora ecco emergere quell'esigenza di ridimensionare un tale assunto di bilanciamento, armonia e proporzione di benessere sociale in favore di un alterato senso di adesione, complicità e maliziosa (intima ed individuale) condivisione di un determinato interesse sopraelevato, esigente ed appunto preminente: l'interesse del Surplus.
L'Interesse della rendita di posizione da Status assunto o acquisito, ereditato o sopraggiunto, vinto o conquistato, raggiunto o ottenuto, guadagnato o usurpato o infine altrui sottratto o spogliato.
Quel Surplus privilegiato di una certa Elite che implicitamente ed astutamente è risuscita a definirsi nel tempo autoreferenziale e che nel tempo si è arrogata imperituramente il diritto di dirigere, disciplinare e definitivamente sentenziare sul processo di costruzione "storica" spazio-temporale del presente e del futuro...
Una costruzione storica ed esistenziale capace di coinvolgere in termini definitivi ed onnicomprensivi una totalità di masse eterogenee ed ingenuamente ignobili.
Masse essenzialmente sostenute, tanto unicamente quanto solidamente, da ragioni di pura, semplice e diretta sopravvivenza materiale.
Una sopravvivenza desiderata, vaticinata e braccata da orde di reietti, fatalmente e facilmente condizionati e condizionabili dall'insorgere "equivoco" d'insolite ed incontrollabili criticità, travestite persuasivamente e proditoriamente da oscure minacce.
Il disordine mentale è funzionale da un lato estremo alla sottomissione e dall'estremo altro alla totale acquiescenza... a questo mira inesorabilmente la Globalizzazione programmata da certe Elite efficacemente celatesi sotto mentite, sopravvenute e sopravvenienti spoglie... a questo mira un Mondo Globale ed una realtà che ragiona solo ed esclusivamente in termini di interessi e verità da piegare ad esclusive, parziali, limitate e limitanti... prospettive!
Elmoamf
Attivi,
Semi-attivi
Inattivi
Non attivi,
O sospesi...
Espulsi o perennemente disoccupati e quindi non proficuamente occupati (Inglesi nel campione di studio particolarmente preso in esame) di tutte le classi (sperabilmente?!) ... ... ... ma in particolare di quelli della "Un Tempo definita Classe Media" drammaticamente oggi in via d'estinzione.
Quella Classe considerata sino ad ora (o ad allora e ad onor del vero) asse portante di quell'equilibrio antropico di un mondo antropologicamente ed utopisticamente ritenuto centrico... valutata frettolosamente e gratuitamente desueta e consunta poiché non più congrua e funzionale ad un certo ordine di potere e prediligere che diversamente si ha la presunzione sfrontata, superba ed arrogante di voler consolidare.
Una... Quella... Classe che si è o ahimé si era tentato di costruire indefettibilmente su di un ferreo "patto sociale" tra Istituzioni/Stato e popolazione/cittadini e che si è ostinatamente voluta vergare indelebilmente in principi Costituzionali fondamentali, nel crisma di norme e valori altrimenti inderogabili.
Ed allora ecco emergere quell'esigenza di ridimensionare un tale assunto di bilanciamento, armonia e proporzione di benessere sociale in favore di un alterato senso di adesione, complicità e maliziosa (intima ed individuale) condivisione di un determinato interesse sopraelevato, esigente ed appunto preminente: l'interesse del Surplus.
L'Interesse della rendita di posizione da Status assunto o acquisito, ereditato o sopraggiunto, vinto o conquistato, raggiunto o ottenuto, guadagnato o usurpato o infine altrui sottratto o spogliato.
Quel Surplus privilegiato di una certa Elite che implicitamente ed astutamente è risuscita a definirsi nel tempo autoreferenziale e che nel tempo si è arrogata imperituramente il diritto di dirigere, disciplinare e definitivamente sentenziare sul processo di costruzione "storica" spazio-temporale del presente e del futuro...
Una costruzione storica ed esistenziale capace di coinvolgere in termini definitivi ed onnicomprensivi una totalità di masse eterogenee ed ingenuamente ignobili.
Masse essenzialmente sostenute, tanto unicamente quanto solidamente, da ragioni di pura, semplice e diretta sopravvivenza materiale.
Una sopravvivenza desiderata, vaticinata e braccata da orde di reietti, fatalmente e facilmente condizionati e condizionabili dall'insorgere "equivoco" d'insolite ed incontrollabili criticità, travestite persuasivamente e proditoriamente da oscure minacce.
Il disordine mentale è funzionale da un lato estremo alla sottomissione e dall'estremo altro alla totale acquiescenza... a questo mira inesorabilmente la Globalizzazione programmata da certe Elite efficacemente celatesi sotto mentite, sopravvenute e sopravvenienti spoglie... a questo mira un Mondo Globale ed una realtà che ragiona solo ed esclusivamente in termini di interessi e verità da piegare ad esclusive, parziali, limitate e limitanti... prospettive!
Elmoamf
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