sabato 22 giugno 2013

Costanti di ricognizione

La leva monetaria come voluta genesi della crisi.
Basando le analisi di bilancio(dello Stato come di qualsivoglia altra entità economica) sul solo valore d'esercizio esplicato in termini e numeri "monetari"...
…saremmo o siamo inesorabilmente già falliti!
Non è questo però il dramma, essendo in passato "monetaristicamente" falliti tanti altri stati... innumerevoli volte.
Il dramma risiede o potrebbe eufemisticamente celarsi in chi si appresta ad essere il riscossore e pertanto al ruolo che quest'ultimo assumerà o desidererà rivestire.
Ciò che sfugge all'opinione pubblica ingenuamente assopita è il concetto di "leva" spesso tecnicisticamente richiamato nell'immaginario collettivo come cardine di un sistema basato sullo sviluppo.
O diversamente additato come elemento avulso dal sistema che ha portato lo stesso al conflitto ed alla distruzione per eccessiva sopravvalutazione.
Nessuno del popolo è però in grado di pontificare sulla Sua sostanza.
La leva richiama alla memoria un fulcro, un cardine, un punto d'appoggio sul quale sviluppare il proprio gioco ludico costruito sull'infantile spensieratezza o sulla spregiudicata quanto azzardata ricerca della propria maturità, volgarmente confusa con l'indipendenza non tanto economica quanto appunto monetaria… o viceversa…?!?
La leva si confonde abilmente e mellifluamente con il Minotauro moderno adatto a confondere la direzione nel labirinto esistenziale dell'uomo… "oggetto" nell'era globalizzata e globalizzante della dispersione "filosofica" come ed ancor più "tradizionale".
La leva rappresenta il trampolino di “livello” per coloro che auspichino ad una mera elevazione materiale ma che fatalmente si accorgono, solo a posteriori e tardivamente, della falsità quanto fatalità della loro scelta!
La leva in tal caso non è un trampolino quanto una fossa camuffata da un’intricante quanto pregiato tappeto.
Richiama colori ed intrecci arabeschi di matematica assuefazione come di arcana e caricaturale architettura orientale presso la quale poter raggiungere l’eccelso pur nella propria decadenza interpretativa occidentale.
Non voglio con ciò contrapporre conoscenze ed esperienze “essenziali”… misurando in antagonismo conoscenze che si considerino di provenienza diversa ed appunto contrapposta.
Rimarco solo l’ingenuità d’approccio verso l’essenza stessa ovunque essa si dimostri, si presenti od ineluttabilmente “emerga”.
Siamo vittime della “leva” come “inconsci” sostenitori del dramma “monetario”.
Tutti improntati ad una valutazione materiale quale cardine del ns sistema e pertanto dissociati dalla vera essenza del ns essere ed esistere in questo mondo che seppur materiale è in grado ns malgrado (appunto) di andare oltre ogni ns plausibile comprensione.
Siamo già falliti… Sii ma non “contabillmente!!!
Siamo falliti dentro “umanamente!

Un saluto
Elmoamf