domenica 17 agosto 2014

Mi chiedo a chi Mai dovremmo credere?

Mi chiedo a chi dovremmo credere?
A coloro che pubblicano, scusandosene, barbarie e scempi umani additando il nemico "bestia" Islam?
O a coloro che divulgano notizie e video di stragi ad opera dell'assassino esercito israeliano?
A coloro che si reputano integri e quindi sentenziano sull'inumanità altrui?
Ai Pubblicani? Ai Farisei? Ai Peccatori o ad i Peccatori Pentiti?



Perché mai la Verità deve assurgere sempre al ruolo di Fazione?
Gli uni contro gli altri in un alterco, un diverbio, un genocidio infinito!

Perché mai la tragedia deve essere solo dei nostri e la follia tutta degli altri?

Perché mai l'esame di coscienza è concepito esclusivamente a senso unico?

Perché mai?

Scagli la prima pietra chi è senza peccato ma soprattutto non tenti ipocritamente e equilibristicamente di schivarla.

Ognuno di noi può riscontrare tracce di sangue sulle proprie sudicie mani.
La soluzione, allora, non è o non dovrebbe essere lavarle con la varecchina, per smacchiare le proprie colpe in una veste immacolata autosantificante ma strofinare duramente quelle opacità con tutta la sincerità, l'impegno e soprattutto il perdono di cui siamo o potremmo essere capaci.

Solo in tal modo, probabilmente, saremo in grado di stimolare il ns interlocutore verso un comportamento più virtuoso, comprensivo e rispettoso delle necessità comuni oltre che istintivamente e troppo spesso esclusivamente personali.
Un comportamento che tenti di far emergere le qualità e non i difetti del prossimo. Che miri ad individuare le potenzialità insite nelle diversità affinché queste possano rivelarsi arricchenti nello scambio e non denigranti o decadenti nell'esclusione e nella separazione.
Perché ognuno possa fare la sua parte e dare il suo piccolo quanto unico contributo.

Riconoscendo e facendosi forza delle proprie responsabilità come dei propri errori.
Riconoscendo e non travisando, spesso opportunisticamente, le responsabilità e gli errori altrui.

L'intento di giustiziare il colpevole, di individuare un mero capro espiatorio od un profittevole motivo d'interesse nelle disgrazie che ci circondano, strumentalmente utilizzate per perorare cause e scopi purtroppo soventemente e unicamente di parte, non ci porterà molto lontano.

Non porterà lontano neanche i presunti vincitori che dietro si saran lasciati una miriade di fosse "comuni".

Nessun massacro, nessun esercizio estremo della violenza, fisica o verbale, potrà rivelarsi  vincente e quindi consistente ed efficace nella ns ricerca della verità della Vita e di tutto ciò che in essa è raccolto, concepito e custodito.

Nessuno credo e spero potrà convincermi del contrario.

Il mio obiettivo non è certo quello di redimere il mondo quanto in primis riconoscere che di quel mondo sono al contempo un attore di spicco quanto un personaggio secondario. Sono un protagonista assoluto quanto una comparsa, un elemento estemporaneo. Sono il tutto ed il nulla, nello stesso tempo e nello stesso spazio: presente, passato, futuro e contemporaneo.

Il motivo di quest'essere è ricercare e conoscere se stesso in un ambiente costante ed incostante, razionale ed irrazionale, logico ed illogico, ricco e misero, compassionevole e cinico.

Il motivo di quest'essere è non dare nulla per scontato neanche l'evidenza.
Quell'evidenza che spesso nasconde solo una stucchevole costruzione del pensiero affinché esso si pieghi ad una predeterminata realtà e ne rifiuti incondizionatamente, acriticamente, ferocemente un'altra.

La realtà non si evince, a parer mio, nella o dalla divisione, separazione, frammentazione ma da quel "genio" (istintivo, intellettuale, folgorato, inconscio) capace di trovare in tutto ciò un percorso unico, unito, penetrante.

Chi mira al potere mondano tenta assiduamente di dividere.
Chi si protende verso la ricerca intima e profonda di se stesso tende diversamente alla comprensione ed alla condivisione.

Pur consapevole che tutto questo non è detto che basti... condividere e comprendere ritengono debbano essere e rimanere due elementi cardine nella ricerca di quella Verità sull'esistenza che tutti anelano ma che nessuno sembra mai voler effettivamente "conquistare"... quanto piuttosto voler piegare alle proprie preconcette convinzioni!

Un saluto,
Elmoamf