giovedì 31 maggio 2012

Sara mia cura pubblicare questo nuovo post!
Una "frase fatta" in ambienti di puro stile impiegatizio.
Sia esso frutto di un ruolo di responsabilità o figlio di un ruolo di inerme subalternità.

Con ciò...di certo!
Va la mia sincera ammirazione per coloro che, nonostante tutto, sopravvivono alla coercizione!
Coercizione dovuta all'ignoranza o all'altrui appartenenza....dipendenza!

Sarà mia curà...!
Se non altro perché vado fiero del mio intervento...!
Più ancora!
Perché ritengo essenziale lasciar spaziare il prossimo nelle opinioni altrui...
Il tutto e quanto nel mio utile interesse...!
Ripeto: nel mio unico ed utile interesse...personale...!
E già!
Perché nulla viene prodotto, fatto o realizzato.........per un interesse altrui!
Aprite le Vs fauci, ignoti lettori e pensatori...nel mio utile interesse...personale...!
Aprite le Vs fauci!
Ognuno di Noi potrebbe risultare vittima consapevole di un interesse altrui!
Verosimilmente accondiscendente...suo malgrado!
Controcorrente e/o antagonista egli cerchi di essere.
Mai ciò che realmente egli sia o tenti di essere!
Per ciò ritengo, per ognuno di noi, utile al fine di una comune condivisione:
Ogni cosa che sia, per mia umile opinione, rilevante di  analisi e/o approfondimento della ns stessa esistenza!!!!
Quel che conta, però, a discapito delle mie fragili affermazioni, è la capacità critica che ognuno di Voi sarà in grado di esercitare o trarne o tradurne.
Non posso sostituirmi a Voi ed al Vs unico pensiero...!
Ad ogni modo!
Ritengo che Voi stessi, potrete essere in grado di influenzare il mio umile e  misero intendimento... della realtà come della verità...che ci circonda.
Una realtà ed una Verità che non appartiene solo a VOI o solo a ME, a Noi!
Una realtà che appartiene a TUTTI...a prescindere dalla loro "inevitabile" identità.

P.S.:
Rispetto a quest'ultimo concetto: l'Identità!
Consiglierei ognuno di Noi...:
di Riflettere e Studiare e Analizzare e Non dare per scontato....verificare alcuni scritti e documenti che non sempre si rendono facilmente disponibili.
Tra gli altri consiglierei (...giusto per mia personale e diretta esperienza):
La saggistica orientale.
La saggistica mediorentale.
La saggezza pre america coloniale.
Il pensiero prettamente occidentale.
In breve tutto ciò che susciti la Vs immediata ed irrefrenabile attenzione...!
...Sullo scibile Umano!
Ehilà...We are just coming.........!

Il mio ultimo, nonché scarsamente degno, commento sugli ultimi estratti dalla rete (web involvement):


It’s time for bilderberg meeting, let’s take a glance through our future life
In other words, their “possible & sustainable future” report.
U can believe in anything but it’s just a little bit strange when U believe that something “against” U…
It’s done only for your own security
Cara Admin,
Sarò sincerò, non ho letto il tutto, ma su di una cosa in assoluto concordo:
Tali così apostrofati “soloni” fanno parte della ns identica realtà…
A meno di una loro interiore smentita!
Per cui nel momento in cui il loro edificio cadrà sopra le loro stesse spalle…
…rendendoli di fatto inermi (nei loro confronti e soprattutto nei confronti dei loro figli)…mi chiedo…?
Avranno ancora lo stesso coraggi?
O meglio quel coraggio che implica, per sua natura o mia naturale congettura, l’ignorante arroganza di affermare che:
…Tutto ciò è solo frutto di immaginazione da beoti “complottisti !?!
Quel tipo di atteggiamento che consiste nel praticare in modo acritico (ossia privato di responsabilità personale) la diffusa tecnica della “diffamazione”!
E’ sinceramente triste se non aberrante, valutare, confrontarsi e/o constatare la pochezza del ns prossimo.
Tutto intento ad ammettere se stesso ignorando per tale motivo tutto ciò che realmente lo circonda.
Sia ben chiaro:
Non per insensibilità!
Tanto meno o semplicemente per mancato riconoscimento del “bisogno” altrui!
Un altrui di cui magari materialmente ognuno di noi tende a preoccuparsi…
Cercando di averne (minimamente) cura !?!
Fintanto sia, per il “di lui”, abbastanza vicino.
La vicinanza, è noto, rende Vagamente comprensibile la necessita e/o la possibilità nell’altrui aiuto.
Ciò, però e di fatto, esclude ogni fattibile coinvolgimento emotivo.
Quel tipo di coinvolgimento che, nel mio misero intendimento, ritengo realmente universale
Un coinvolgimento che permetterebbe all’individuo (sempre secondo le mie irrilevanti considerazioni sull’esistenza) di accedere ai reali e sostanziali bisogni altrui.
L’altrui individuo che chiede al suo prossimo di essere semplicemente accettato non “arbitrariamente” o “complessamente” compreso!
Bollando ogni contraltare come idiozia…!
Impossibile, futile e pertanto inesistente…!
Si tratta il prossimo alla stregua di uno zerbino…
Su cui strusciare insolentemente, offensivamente e tristemente le suola delle proprie crudeli e volgari calzature!
Non mi sento personalmente uno zerbino!
Tantomeno una volgare calzatura.
Spero soltanto di essere un essere gentile che antepone il proprio benessere per il benessere altrui.
E’ un assurdità…?
Si lo ammetto è una mera aaurdità!
E difficilmente potrebbe essere compresa.
E’ nella ns indoile bollare il prossimo come un “coglione”………..
Un saluto,
Elmoamf

lunedì 28 maggio 2012

Coscienza Critica

Sarò sincero...

In questo spazio mi limito ad esprimere unicamente commenti.
Ciò non di meno, tali commenti sono legati "a doppio filo" ad altre/i se non più rilevanti fonti e fatti volti alla riflessione.
Oltre la semplice ed immediata o spesso infruttuosa riflessione.
Ultimamente (me stesso permettendo) mi ritrovo a riflettere ardentemente sul concetto di dualità.
Un concetto che, a torto o ragione che sia, tendo a tradurre come effimero e puramente divisorio.
Divisorio della natura stessa dell'essere: umano o meno lo si concepisca.
In quanto umano, però, più facilmente suscettibile (a mio seppur transitorio parere) di diretto condizionamento.
Espletata tale debita premessa...
Intendo, in tale isolato contesto, riportare unicamente il mio sobrio pensiero sulle dinamiche esistenziali.
Dinamiche provviste, o meglio, ispirate ad un'unica volontà, cura e finalità.
Quella di riportare citazioni, info, fonti o notizie di qualsivoglia natura...!
Notizie alle quali volgo la mia "fedele attenzione" e che conseguentemente ritengo degne di commento.
Affinché tale commento possa essere annoverato negli annali della storia.
Non per inutile citazione ma per ben più pregnante riflessione personale.
Soffermarsi un attimo in più sulle cose non porta via mai gran tempo...
...diversamente si rivela spesso determinante!!!
Volenterosamente ritenendo che ciò sia fruttuoso ed auspicabile per ognuno...
Di seguito, quindi, il mio ultimo intervento...più correttamente...la mia ultima e combattiva (si fa per dire) analisi sugli eventi nostrani ed internazionali:

Link:

Considerazioni personali:

Un buon riepilogo su fatti nozioni ed eventi che alcuni di noi potrebbero ormai citare a memoria. Il montaggio del video è altrettanto meritevole. L’esortazione ad una presa di coscienza, lodevole.
Sono dell’umile parere, però, che tutto dovremmo essere tranne che giocatori equivoci e fatali di un gioco chiamato “Rollerball”.
Chi di noi ricorda o ha in mente un solo fotogramma di quel tragico ed antesignano “movie” di una carneficina tra poveri e/o popoli?
Nel mio immaginario giovanile e dualistico…di lotta tra il bene ed il male, l’eroe rappresentava immancabilmente un archetipo encomiabile ed ammirevole.
Pertanto esemplare degno di emulazione.
Solo grazie allo sviluppo consapevole conseguito nell’età matura sono stato in grado di emanciparmi da quell’asfittico concetto.
Sono stato, quindi, in grado di definire almeno i contorni di ogni schematica ed acritica concezione degli uomini e della loro realtà (spesso e purtroppo solo riflessa).
Una realtà fatta per lo più di finzione ed accondiscendenza.
Non ahimè di riflessione e di sana critica.
Critica di se stessi, in primis.
Critici della realtà che ci circonda…a prescindere!
Non perché la realtà debba per sua stessa natura essere suscettibile di critica.
Semplicemente perché le cose non vanno accettate solo perché qualcuno di “autorevole” le impone: “…come giuste, intoccabili, indiscutibili, solide, inequivocabili, definitive”
La “sanità mentale” universale giace, a mio mediocre avviso, nella capacità critica delle persone.
Se fossimo dotati almeno di una minima percentuale di essa !?!
Forse saremmo in grado di raggiungere quelle vette che, umilmente credendo, ad ognuno di noi spettino!!!!!
Ognuno di noi inteso, unicamente e sempre per me, in senso totalmente lato.
Nonostante sia Un Poverissimo se non Reietto..Credente, ritengo che non esista il cosi detto e presunto primato dell’uomo.
Piuttosto credo, nella speranza della coerenza con me stesso e con la mia stessa credenza…e natura!
Una natura ed una credenza che inevitabilmente si sposano con il proprio principio esistenziale.
Concetto difficile da apprendere, lo riconosco per primo...
In quanto tale non apparirà immediato in considerazioni altrui.
Legate spesso ad una fruizione più consumistica che fattoriale degli avvenimenti e del proprio essere in tali "cruciali" contesti.
Altrimenti, spero, risulti o meglio rimanga indelebile in questa veloce e parimenti fragile dissertazione.
Credo sia più plausibile l’esistenza dell’indefinibile primato dell’intelletto sull’incapacità “ottusa” dell'altrui visione.
Ad ogni modo… ai posteri l’ardua sentenza????????
Un saluto
Elmoamf

mercoledì 23 maggio 2012

...la verità è sempre davanti a Noi...?

Come recita il titolo, la Verità è sempre un palmo avanti rispetto alla ns fallace supponenza.
Sarà per questo che forse bisognerebbe averne rispetto?
O meglio, bisognerebbe averne più rispetto?
Poiché la verità, raramente, viene rispettata.
Sia da coloro che presumono di conoscerla, altrettanto da coloro che si vantano di comprenderla.
La verità, in quanto tale..intrinseca, non si presta però ad ambigue quanto comuni, inutili, facili interpretazioni.
La verità va sempre oltre!
E noi oltre, mi sia concessa almeno questa ultima considerazione, non saremo mai in grado di...andare..di arrivare!

Non saremo, non perché non "in grado" ma perché semplicemente "non in grado".
Siamo troppo intrisi di "false sovrastrutture" per comprendere la vera essenza della realtà.
Di conseguenza, ragioniamo in termini unicamente antagonisti e/o parziali.
Difficilmente riusciamo a percepire l'interezza di un'azione.
Figuriamoci la totalità dell'essere o meglio dell'essenza.
Siamo troppo presi dal particolare per interpretare, ragionare, validare...tutto il resto.
L'ampia gamma, lo spettro infinitesimale, lo stesso confondersi dell'evidenza...
...del resto ogni cosa ci rende schiavi della ns presupponenza.
Senza renderci parimenti o altrimenti liberi della ns innata capacita di comprensione.
Difficilmente, pertanto, il tutto si traduce in compenetrazione.
Perché compenetrare è un mestiere difficile.
Sia chiaro: non per pochi.
Di certo, però o purtroppo, per pochi volenterosi.
In buona sostanza, l'unica cosa di cui ci dobbiamo dotare o altrimenti cercare:
E' la buona volontà!!!!

Ecco a voi, nuovamente, uno dei miei insoliti commenti.
Per me degni di nota su questo anonimo blog.
Spero che, prima o poi, qualche internauta abbia non tanto la volontà quanto  la voglia di soffermarvisi.
E magari lasciare un commento...seppur...quello che ritiene per lui più opportuno!

Link.

http://www.stampalibera.com/?p=45897

Commento:


...la verità è sempre davanti a Noi...?
Purtroppo non sempre.
Anzi spesso non lo è affatto!
Tra chi racconta (ufficialmente o contro-ufficialmente) l'accaduto di un fatto.
Non vi è mai la controprova, solo supposizioni!
Più o meno valide, lo concedo.
Difficilmente però ognuno di noi è in grado di essere presente al 100x100 ad un fatto.
Primo: perché non abbiamo il dono dell'ubiquità.
Secondo: perché non abbiamo il dono dell'onniscenza.
E su questi due punti rimane, naturalmente, un interrogativo aperto...!
Aperto per colui che altrimenti si riterrà diversamente "eletto" in termini di "gnosi"..!
Terzo: perché è lungi da noi riportare i fatti in quanto tali (solo versioni soggettive, spesso volutamente e/o proficuamente manipolate...forse)
Quarto: perché l'assuefazione alle tesi dominanti di ricostruzione storiografica ha ormai permeato profondamente ogni intelletto.
Quinto: perché il condizionamento mentale è sempre e comunque in atto, a prescindere.
Sesto: perché ogni qualunquismo fa odiens e quindi ritorno economico, de facto!
E l'avidità, come la superbia,  ha sempre la meglio sull'individuo debole.
Settimo: perché siamo (Tutti Noi) sempre accondiscendenti con gli eventi, direi oltremodo ingenui.
Ritenendo che gli eventi stessi siano naturali conseguenze gli uni degli altri.
Non becere e volgari contraffazioni, macchinazioni o...non sia mai...per carità...che assurdità...complotti!!!
Di chi, poi?
O che sia mai?
Ciò detto...!
Non è mia intenzione discreditare nessuno o, allo stesso modo, accreditare alcuna tesi.
Ufficiale o non ufficiale che sia.
Ritengo, altresì, fondamentale non soffermarsi sui particolari.
Alla ricerca di prove confutabili, diversamente interpretabili, spaccando il capello in 4.
E perché questo?
Non certo perché ritengo che l'argomento di cui sopra sia da accettare "tout court" così come variegatamente presentato dal "mainstream".
Tuttaltro!!!
Perché ritengo non sia necessario, in tali tempi e contesti socio-esistenziali, stare a sottolineare ciò che (a mio estremamente umile parere) è Ovvio.
Al di là dei tecnicismi e delle modalità d'esecuzione.
Non si piazza un esplosivo solo per divertimento o per cialtroneria o per perder tempo.
Non lo piazzerebbero i mafiosi, tanto meno i nostrani terroristi od i terroristi di al-qaeda appartenenza.
Non lo piazzerebbero neanche i "gonzi" perché, oltre a non saperlo costruire, non saprebbero né il come, né il dove o il quando fosse giusto e corretto farlo.
Non saprebbero neanche o persino dove procurarsi il materiale.
Non serve una "scienza" per comprendere tutto questo.
E non basta la vendetta, ancora tutta da spiegare, di un anonimo isolato e fuori di testa...per spiegare tutto ciò.
Immaginario accettato dalla cosi detta opinione pubblica, cui non "glie ne frega niente" del cosi detto "prossimo".
Perché ogni giorno ha a che fare con ben altre cose.
Le baggianate del viver quotidiano o le scelte impossibili dettate dalla sopravvivenza.
Conversare del nulla al di fuori di un bar come inginocchiarsi annichilliti di fronte ad uno sportello delle "tasse"...non implica, ahimè, di certo l'interesse sui collegamenti complottisti e coercitivi di stampo orwelliano.
Sò che è una dura realtà da accettare, ma questo è realmente quanto succede ogni giorno.
Sempre a mio umile e modesto parere.
Pertanto, basta con i dietrologismi da vicolo cieco.
Fermo restando che ogni ricostruzione degli eventi sia sempre ben accetta.
Un conto, però, è parlare delle Torri Gemelle, altro è cercare scheletri inutili là dove sono palesemente visibili.
Una povera innocente è morta!
Io la definisco una martire!
Nell'Italia dei ns tempi: una Martire...a sua insaputa...!
Martire della libertà delle persone...semplicemente della libertà di esistere.
In nome di un progetto ignominioso ed abominevole di qualcuno che, purtroppo, non sono ancora in grado di inquadrare definitivamente.
Sono certo però che ognuno di noi, presto o tardi, dovrà fare i conti con la propria coscienza.
Sua e quella dell'universo e dell'esistenza intera.
Allora sì che prenderà a sua volta coscienza dei suoi fatti o misfatti!
Mi scuso della prolissità...son fatto così!
Un saluto,
Elmoamf


lunedì 21 maggio 2012

L'unica carta spendibile dagli architetti del caos!


L'unica carta spendibile dagli architetti del caos!

La frase, come sicuramentente desumibile via internet, non è mia.
Lascia, però, ampio spazio alla meticolosità di coloro che riterranno il caos confacente ai propri interessi.

Interessi non curanti della sofferenza o della privazione altrui poiché abituati a surclassare o privare il loro prossino: noncuranti appunto!

E' nell'assenza che giace la verità delle cose come nella presenza spesso si nasconde l'arbitrio stesso della verità.

Sarà...ma io sono solito rivolgermi al mio prossimo con una semplice quanto immediata differenziazione:
Al suono o meglio al grido di verità:
Esprimo un concetto condiviso..tra i miei "familiari"..di gioco, spesso, fatto di canzoneria aperta e spensieratezza!
Al richiamo inflessibile sulla serierà...si gioca diversamente, un piano più concreto e sensibile delle più diverse e disparate situazioni.
Un richiamo che risulta immediato ai miei diretti interlocutori!!!
Che ahimè non risulta altrettanto agli innumerevoli loro detrattori.
Quanti di noi non sono propriamente in grado di distinguere tra verità e serietà.
Quanti non sono semplicemente in grado di disinguere tra se stessi e gli altri.
Tra ciò che è serio e ciò che può essere banalmente abbandonato.

Difficilmente ognuno di noi è padrone di se stesso.
Ed è in questa stessa lacuna che giace il dominio, seppur inutile, del prossimo...!!!

Proprio perché inutile, però, perché perdere inutilmente tutto quesro tempo?

Riflettiamo, gente, riflettiamo e non lasciamo ad altri il ns innato riflettere...!!!

Link al commento su esposto:

http://www.stampalibera.com/?p=45850

La distanza tra la lettura e l'interrelazione


Prima di confondermi e confondervi in un nuovo commento (per me sintomo della necessaria volontà di condividere un pensiero personale...di per se degno di condivisione) trarrò su di esso le seguenti considerazioni:

La distanza tra lettura ed interrelazione spesso si traduce in una divario abissale.
Un divario tra chi produce!
Ossia traduce in idee istanze altrimenti e/o non consapevolmente/necessariamente espresse.
Utilizzando il pensiero...per lui facile dominio dell'intelletto.
E colui che consuma!
Ossia colui il cui unico facile dominio è la materia.
O l'essenza della materia stessa, che poco cambia sostanzialmente in termini.
Perché essere così drastici?
In definizioni, lemmi o ragionamenti?
Perché la differenza tra materia ed intelletto dovrebbe essere immediata e non spiegata.
Se una "simile" differenza dovrebbe supporre una spiegazione per ciò stesso dovrebbe perderne significato.
Mio malgrado mi ritrovo a dover esporne una motivazione.
Non foss'altro per la mia innata pignoleria.
Un comportamento virtuoso che...però, non mi sentirei propriamente di consigliare al mio prossimo

La distanza tra chi produce, pertanto, immagina il futuro, non soltanto lo anticipa ma lo valuta.
La distanza tra chi legge in quel futuro il proprio divenire o meglio il futuro della propria generazione.
Una generazione non  più fatta da se stesso ma dai propri figli...
E' una distanza abissale da chi consuma unicamente se stesso senza alcuna prospettiva o futuro della propria generazione.

Tutto ciò non è una mera considerazione legata alla naturale ed alquanto alchemica autoriproduzione umana e/o animale.
Tutto ciò dovrebbe essere piuttosto frutto della propria volontà di percezione del prossimo.
A mio unico avviso: essenziale modalità di comprensione della ns presenza e persveveranza nel tempo!

Un saluto a Voi che perseguite la ricerca nella conoscenza ultima...della vs presenza nel creato...!

Di seguito l'ultimo commento da me (si intende quindi parzialmente) ritenuto valido di pubblicazione:

riferimento e/o fonte http://www.stampalibera.com/?p=45762

Commento:

Direi che le definizioni (beatamente afflosciata, drogata, contenta) utilizzate ricalcano alla perfezione il grado di percezione della realtà dell’uomo medio occidentale.
Ci si ritiene comunemente liberi e soddisfatti nell’esprimere il ns biasimo nei confronti delle malversazioni altrui (praticate ad ogni livello e non solo dalla nomenclatura politico-burocratica) che si finisce, indefessamente a lanciare sassi nello stagno.
Ossia, parlare a vuoto discorrendo nel nulla. Mentre i giorni trascorrono sempre uguali e le accelerazioni verso la crisi e la sottomissione (quella vera, quella reale) si fanno sempre più frequenti.
Crisi e sottomissione fatte di privazioni e sofferenze: fisiche e mentali.
Estremamente concrete e non più semplicemente descritte o raccontate come trame di spy movies).
Sembra ancora tutto troppo improbabile.
Soggetto di una sceneggiatura che non dovremo interpretare noi ma qualcun altro. Questa sottile invasione è come un cancro: una triste storia finché riguarda una vittima che non conosci e che solo ti sfiora con il pensiero.
Nel momento in cui però quel cancro si accanirà su di noi…ci accorgeremo così, inevitabilmente, di non essere preparati in modo adeguato per affrontarlo.
Presi di soppiatto e con le difese del tutto abbassate.
Purtroppo solo allora si potranno valutare le autentiche forze in campo .

mercoledì 16 maggio 2012

Ohibò...rieccomi!


Ohibò...rieccomi!
...
Rieccomi con un nuovo commento!!!
Su di un articolo che, in tutta sincerità, trovo molto interessante.

Qui di seguito il suo o i suoi link ricostruttivi:
http://www.stampalibera.com/?p=45546

Interessante senz'altro...!

E mi si perdoni l'ortografia o la sintassi!
...non fosse per l'immediatezza di comunicazione.

Al più direi...se non fosse per i suoi risvolti o meglio tentativi...di diffusione!
Comprensiva o meno, della realtà degli avvenimenti...che oggi...ogni....giorno ci circonda.
Una realtà non finalizzata al becero "fazionismo" o talora altrui considerato!?!

Una realtà che tenta appunto di andare oltre...!
Oltre l'inevitabile pressappochismo.
Oltre l'inesorabile menefreghismo o disinteresse o indifferenza o più conflittuale e biasimevole conformismo.

Cos'è per me il tentativo di diffusione comprensiva...?!
Così come il becero "fazionismo" ...altrui considerato?
Semplice, naturale, inequivocabile...?

Quel fazionismo...di chi si espone imperialmente al concetto di verità!
Come soggetto ultimo ed insindacabile.
Un soggetto di per se...e per il suo entourage, non suscettibile di critica o diversa valutazione.

Da chi ritiene che la stessa realtà e verità vada oltre la propria egoistica natura.
La propria egoistica essenza e/o presenza.
La propria od il proprio essere se stesso...nell'immediata percezione della realtà!

E' semplicemente quel tentativo che espone ognuno di noi alla facoltà della:
...non semplice ed immediata riflessione!

Una facoltà che potrebbe rimanere fine a se stessa.
Nel più dei casi...
...spinti dalla volontà, infantile, immotivata e, ciò nonostante, istintivamente non assoggettabile.

Non condizionata ed, auspicabilmente, irrefrenabile.
Una volontà che sgorga dall'essere, in quanto tale e non in quanto riflesso!

Riflesso dal plagio, dalla subordinazione, dalla sottomissione, dalla suggestione o dal vincolo corrotto o corrompente...
....di questo e/o quel potere...!

Cercherò di essere preciso nei termini per esserlo altrettanto nei fini!

Pertanto riporterò solo ciò che sento proprio e non ciò che mi spingerà a provare qualcun altro.
E' proprio in ciò che consiste il condizionamento.
Nella capacità di ognuno di noi di discernere il consiglio altrui (interessato o disinteressato che sia) dal sentire proprio, unico ed insindacabile.

In definitiva, dal concreto ed essenziale esprimersi ed utilmente confondersi con il tutto!
Nella consapevolezza che ciò che si condivide è termine di crescita per se stessi e non di sottomissione ad un potere più grande e sconosciuto che arbitrariamente ci domini.

Non è nel dominio che scopriremo la ns libertà e capacità di comprensione della stessa...ma nella banale e sincera condivisione di noi stessi...della stessa realtà che noi viviamo e percepiamo, in quanto umili ed ingenui... attori alle prime armi...!!!

Di seguito il commento (o meglio uno dei commenti) riportato al link di cui sopra sulle olimpiadi londinesi prossime venture:

....Mi preme constatare che ogni operazione militare è essenzialmente costituita da "poor men".
Utilizzero un inglesismo solo per enfatizzare l'oggetto.
Ed utilizzo la parola oggetto solo per rimarcare l'azione.
Ognuno di noi è, in ultima analisi, un "poor man"...ossia un oggetto.
Da utilizzare.
Debitamente indottrinato.
Nella e per la necessità contingente.
Persino colui che ritiene, a torto o ragione, essere "l'eletto"...di Holliwoodiana creazione e percezione!
Persino colui che ritiene (legittimamente) di essere un "esente" o "coscientemente emancipato".
Pertanto, di non essere condizionabile o manovrabile (Spesso è così che personalmente ritengo di essere, ahimè!)
Pertanto non addomesticabile o confondibile...rispetto ai temi per lui sensibili...
Lascio appositamente qui i puntini esclamatori.
Per loro natura indefinibili e di incognita analisi...
Perché è nell'incognità che giace, a mio umile avviso, il rebus "diabolico".
Quel rebus che rende ogni scelta duale.
Bene o Male
Giusto o Sbagliato.
Cosciente o Incosciente.
Libero o sottomesso.
Il dualismo è per me una delle gabbie più sottili ed infingarde.
Poichè è separazionista, fazioso, sottilmente istigante all'odio...disgregatore e distruggente!
Pertanto, contrario all'unione..all'amore..alla condivisione..alla partecipazione..al fine ultimo della compenetrazione.
Il dualismo è sinonimo di opposizione, di contrarismo (perdonatemi.. O Voi dotti di filologia..il neologismo) di pura separazione dal prossimo.
Il dualismo è altresì sinonimo di negazione, di rivoluzione, di cancellazione, di esclusione, di divisione: nel concetto di pro/contro.
Il dualismo inteso in questi termini, oserei "volgari"... è compiacente e fine al dominio!
Il dominio di colui o coloro...che allo stesso modo (a torto o ragione, in verità o menzogna, per sincerità o ipocrisia) si ritengono duali:
Pro o contro, dio o satana, uomo o animale, eletto o pedina, consapevole o idiota.
Stesse facce...della stessa medaglia.
Questo il mio umile pensiero!
La medaglia di colui che esalta il prossimo senza riconoscere se stesso...
O che riconosce Se Stesso: Superiore!
A tutti gli altri come ai suoi immediati e più diretti interlcocutori.
Senza riconoscere la sua stessa fragilità e caducità.
L'importanza (positiva o negativa che sia) del suo prossimo!
Ritenendosi infallibile!
Ritenendosi, quindi, immortale...!
L'immortalità è però un inutile concetto, orpello, corporeo.
Legato all'umanità o (...e meglio) a ciò che noi umani riteniamo tale:
La ns concezione (Fessa! Puerilmente fessa!) della realtà.
Tale concezione, essendo solo ns, è suscettibile d'arbitrio.
Quello che Noi stessi definiamo attraverso leggi e/o regole o (altrimenti) valori, usi, consuetudini, costumi...morale, etica, etc.
Una concezione che nulla ha a che fare con la verità ultima.
O quella che modestamente, umilmente, ritengo, personalmente sia!
La verità in quanto tale...!!!
Ben vengano, in ultima analisi, commenti o articoli che possano spronare il ns asfittico ed atrofizzato pensiero nell'arduo compito del ragionare!
Compito o velleità o passatempo di coloro che, oramai, sentono (per mio unico modo di sentire)...
...Essere dei solitari cavalieri nella tempesta: profeti senza patria!!!...
....

Elmoamf

venerdì 11 maggio 2012

Criptico come sempre


Di nuovo qui con un nuovo commento in relazione ad un Post riportato da un sito che abitualmente frequento.
Un sito che sinceramente mi sentirei di consigliare.
Vista la capacità di piluccare notizie in grado di far riflettere e soffermare le persone... almeno per un momento.
Troppo spesso trascorriamo la ns vità senza utilmente accorgercene.
Talmente presi dalle "inezie" che non siamo in grado di dedicare a noi stessi almeno quel tempo necessario per "riposare".
E cosa intenda per "riposare" per me è abbastanza chiaro:
Prendere del tempo per noi stessi!
Un tempo utile per la riflessione.
Un tempo utile per l'apprendimento.
Un tempo utile per l'educazione.
Un tempo utile per la condivisione.
Già perché il tempo realmente utile è quel tempo in cui si è lieti di condividere le proprie capacità, conoscenze, affettività con gli altri.
Un tempo in cui si riesca ad apprezzare la propria solitudine perché si è certi che ci sarà qualcuno che la rispetterà e la valorizzerà. Ed in definitiva sarà lì ad attenderci quando da quel limbo ritorneremo!
Un tempo in cui si riesca ad esprimere il ns apprezzamento per la mera presenza nella ns vita di persone con le quali dividere il ns pane quotidiano.
Un pane fatto di esperienze, di emozioni, di eventi, di azioni o di semplici bocconi!
Un tempo in cui saremo consapevoli di non esser soli e quindi di appartenere (nella ns unicità e sana solitudine) a qualcosa di più grande della ns egoistica presenza su questo mondo.
A qualcosa di più grande dell'arroganza a volte insita nel ns essere ed esporci al prossimo.
Quel qualcosa che ci spinge, inevitabilmente, a farci accettare... per chi non riesce ancora a maturare una personalità realmente emancipata.
Quel qualcosa che ci sprona altresì, a farci comprendere e ad unirci al prossimo... per chi, nel mezzo del cammin maturo della sua vita, riesca ad intravedere la luce della consapevolezza nello sguardo proprio... altrui riflesso!

Di seguito il commento personale al post di cui sopra:

Premetto, non ho letto ancora tutto l'articolo che avevo già di svista adocchiato su WSI.
Perché mi lancio allora senza paracadute in questo commento?
Semplice..perché ritengo di fondamentale importanza (dalla lettura delle primi righe) che troppa enfasi (da ognuno di noi) venga data alle "performance" di borsa così come, allo steso modo, si utilizza una lingua straniera per affrontare ed analizzare concetti del tutto nostrani. Il fatto che siano presenti, dietro le quinte, "personaggi" ormai noti che arbitrariamente sostengono la tenuta economico-sociale di un paese...ritengo sia palese anche ai più ingenui. Il fatto di rimarcarlo ritengo sia al contrario un esercizio per scaricare le proprie responsabilità su altri. In quell'ottica dell'uomo comune che individua il colpevole ma si ritiene una vittima nella misura in cui più gli aggrada. Identificando il colpevole di volta in volta come un entità astratta e realmente intangibile.
Troppa importanza ed attenzione viene catalizzata su dati economico-finanziari ai più incomprensibili: si veda il concetto di debito pubblico, quello di spread o quello ancor più semplice di disavanzo, deficit, bilancia commerciale, giornata contabile.
Siate sinceri quanti di noi comprendono la reale sostanza (nella ns quotidianità) di questi termini.
Al primo che sia in grado di darmi un implicazione sostanziale (che sia ben chiaro esiste ben oltre la ns ingenua concezione della banalità quotidiana) sarò grato infinitamente per la risposta.
Ciò detto, sarei lieto di andare oltre.
L'emancipazione, connessa alla sopravvivenza e all'indipendenza dell'essere (dal cappio finto liberale del mercato o se si vuole dalla schiavitù implicita/imposta da entità non definibili/identificabili) è un valore e pertanto una ricerca che dovrebbe assumere un ruolo determinante nei ns comportamenti.
Determinante in tal contesto assume il significato più ampio di una visione d'insieme della realtà e non parcellizzata negli andamenti economici o di borsa.
Ogni causa ha un effetto...ma ogni effetto è frutto di una causa ed il disegno d'insieme è sempre più complesso di quello che si tenta di analizzare.
Per concludere ed tentare di essere estremamente più chiaro: prima di affrontare qualsiasi notizia (sia essa economica politica sociale etc) inquadratela nel suo contesto più ampio. E questo esercizio sia per Voi di sprone per approfondire ogni materia/argomento affinché né possiate essere competenti anche da non professionisti.
I professionisti sono coloro che spesso esportano la demistificazione, mentre quelli che tentano semplicemente di capire la realtà sono quelli che, pur ritenendosi ignoranti in materia, cercano instancabilmente di espandere il loro sapere al fine di compenetrarlo.

Criptico come sempre
Elmoamf

giovedì 10 maggio 2012

Il concetto umano

Pubblico di seguito un commento personale rilasciato su di un sito che ritengo di valore.
Se non per la competenza (di cui non oso affatto lamentarmi, anzi...) ...
... quanto per la precisione, l'accuratenza, financo la pacatezza e serenità con cui l'autore esprime le proprie tesi.
Ritengo che fondamento della verità sia sempre la serenità d'animo.
Qualunque argomento o difficolta di vita si debba o si voglia affrontare.
Pertanto, la lettura approfondita come la profonda riflessione che suscitano argomenti trattati in maniera così raffinata...
Suscitano in me, di consueto, stima ed ammirazione.
Non sono parco, anzi!
Contrariamente sono assai parsimonioso nell'utilizzare tali termini.
Ciò perché ritengo il valore (della persona e pertanto dell'idea che in nuce si cela così come si alimenta) al di sopra di ogni altra questione.
Il valore è per me ciò che da motivo alle persone di esprimersi con cognizione di causa.
Ed il valore non dipende dalla mera cultura, istruzione, o volgare capacità "contributiva" ossia dal denaro e dalla ricchezza (...materiale).
Il valore, in ultima analisi, dipende dalla lucidità dell'essere che rende lo stesso fautore della bontà d'animo.
Chi si predispone con buona volonta verso il prossimo e/o la società (comunità)...
...per la risoluzione di problemi, come per la condivisione di affanni o sofferenze o fatiche.
Per la costruzione e la compartecipazione ad un benessere conseguenzialmente partecipativo!
E' degno, al mio umile giudizio e cospetto, di ammirazione.
Non soltanto di vacuo ascolto.
L'ascolto, sia chiaro, rimane un fattore essenziale, primario.
Aiuta l'individuo ad indagare, discernere, distinguere e comprendere.
Il riconoscimento della lealtà nella predisposizione d'animo è però un fattore puramente soggettivo...
Istintino.
Per mezzo di questo istinto mi sono permesso di riflettere e altrettanto esternare le mie considerazioni sulle tesi da colui espresse o sposate.
In relazione ad argomenti di materia economica che oggi tanto cari risultano ad ognuno di noi.
Se non altro perché ne vale del ns immediato futuro.
Di seguito il link dell'argomento:
Argomento che prende in esame la teoria della MMT (Modern Money Theory) in relazioni a precedenti e successive lezioni dallo stesso autore del sito riportate.
Lezioni che fanno riferimento agli stessi fautori di tale teoria e che possono essere sviluppate ulteriormente qui.
O in qualsivoglia altro sito internettiano: digitando MMT su qualsiasi motore di ricerca.
Ricordo, giusto per inutile scrupolo, che uno dei maggiori sostenitori nostrani di tale teoria è il giornalista Paolo Barnard.
Ancor di seguito il commento da me scaturito, sia pur nell'apprezzamento delle tesi dall'autore magistralmente esposte:
<<...Sempre grato per le luminose esposizioni, che consiglierei a chiunque voglia cimentarsi in teorie economiche.
Opinerei in tal proposito l'assenza del fattore umano.
Il fattore umano dovrebbe essere, quantomeno, l'elemento scatenante di ogni teoria in assenza del quale la stessa perderebbe di significato.
Ora l'elemento umano, come da alcuni sottolineato, tende a...idealizzare.
A volte relativizzando altre rendendo assolotuti concetti che altrimenti non lo sarebbero.
D'altrone, tende a rendere quei concetti reali: per fini comunitari (raramente) o per fini personali (principalmente).
E' inutile nascondersi dietro un dito.
L'intelletto umano è generalmente e statisticamente un intelletto sottostimato e sottovalutato.
Perché?
Semplicemente perché l'uomo difficilemente eleva se stesso e quindi il suo intelletto o meglio la percezione della realtà che è...
...che soprattutto lo circonda.
Oserei definire: una realtà "ultima"...
Di rado, pertanto e se non in situazioni di estrema necessità o sopravvivenza, l'uomo percepisce l'essenza.
Non solo di se stesso ma, in definitiva, dei sistemi in cui vive o meglio è incastonato come pedina...spesso sacrificabile.
In nome della sopravvivenza del sistema stesso.
Un sistema che, al pari degli oscuri incubi cinematografici alla Matrix o alla Terminator, ingloba aprioristicamente e senza alcuna differenza di merito: chiunque!
Ciò detto e tornando a questioni più economiche che filosofiche, il concetto di teoria monetaria...
...come il concetto di valore intrinseco del mezzo di scambio, andrebbe (a mio modesto avviso) ricondotto su binari certi di produzione di valore.
Cercherò di essere più chiaro!
La produzione di valore è nel rendimento di ogni singolo essere umano nei confronti di una produziuone x.
La produzione x deve aver valore non solo per chi lo ha prodotto e per chi ne detiene i diritti di vendità e commercializzazione.
La produzione x deve riscontrare un effettivo valore sociale.
Nel momento in cui ciò non debba verificarsi.
La stessa produzione x andrebbe abbandonata semplicemente perché fuori mercato.
Il mercato stesso non può tradursi in meri valori finanziari e/o di accumulo.
Tra l'altro perché questi valori di accumulo sono arbitrari in quanto fissati da convenzioni generalmente imposte sulla validità coercitiva di un mezzo di scambio:
La moneta comunemente accettata di cui comunemente si parla in queste teorie.
Ora io mi chiedo...
Se ognuno di noi accettasse in cambio del proprio ingegno, della propria prestazione d'opera, del proprio singolo servizio...
...un riconoscimento pari?
Non basato sull'interesse (come d'altronde è strutturata l'economia dei debiti sovrani).
Semplicemente basato sull'arricchimento della consapevolezza (materiale o immateriale che sia - di aver fame di cibo come di sapere)!
Quale, in determenate circostanze, sarebbe la risposta dei singoli...dei popoli, di tutti?
Sta qui la reale domanda da porsi.
Quale è il ns obiettivo ultimo nella vità?
Quello di lucrare la ns sul prossimo...?
O quello di condividere con il prossimo la ns ricchezza e conoscenza...?
Un saluto ed ancora una volta un enorme apprezzamento per il tuo lavoro che mi spinge continuamente a riflettere su ogni singola cosa...>>

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