martedì 3 gennaio 2017

Quelle inutili sfumature di significato... sulle iniquità del potere e della ingenua libertà

Ecco!
Gaber era un uomo libero!
O meglio, un pensatore libero dell'ideale umano!



Strafottente, ironico, pungente, satirico... quanto efficacemente concreto nelle sue analisi di scherno della realtà,

Tanto eloquentemente persuasivo da risultare tremendamente iconico ed arbitrario nelle sue personali, irriverenti e canzonatorie composizioni... rispetto ad una realtà caparbiamente perversa e reazionaria... visceralmente capace (in se stessa) di superare ogni limite del sublime intendere...... dal quieto viver socialmente e conformisticamente stabilito, al rivoluzionario e instabile malessere che di necessità emerge ed al contempo richiede di esser tassativamente respinto o meglio ancora... contenuto!

Quel limite, per altro e tra l'altro, generalmente, ideologicamente e genuinamente intimato da inequivocabili agenti esterni... sull'ingenuità umana... tanto suggestionabile quanto plasmabile attraverso l'abile e subdola fantasia del Terrore... imprescindibilmente imposta!

Ecco Gaber forse era un uomo Libero.

Come forse lo è era stato prima di lui quel medico guerrigliero ed idealista di Che Guevara...!

Anch'Egli alla ricerca di una libera identità emancipata ed emancipante, evidentemente perduta nella schiavitù dell'esistenza contemporanea.

Un'identità non più e non solo individuale ma estremamente più ricercata, sofisticata, complessa e articolata. Vulnerabile e impenetrabile nella misura in cui riuscisse a mostrarsi insoddisfacente ed appagante al tempo stesso... ossia nella misura in cui si ostinasse nella continua ricerca di un equilibrio immenso e perduto nei meandri di un labirinto esistenziale senza alcun preciso scopo emozionale:
Un'identità Sociale!

Ecco forse Gaber e Che Guevara erano uomini (idealisti) liberi... alla ricerca di un proprio, equilibrato e giusto ruolo... in questa incosciente, anarchica e disastrata realtà!

E forse anche Stefano e Stefano e Fabrizio e gli Andrea lo sono tutt'oggi!

Magari il secondo Stefano, l'unico Fabrizio ed il duplice Andrea lo sono un po meno (costretti alla concretezza pragmatica loro malgrado e malgrado permettendo ogni loro lato "emblematico") per diversi eventi spinti o esortati a rimettere inevitabilmente e troppo spesso in discussione: priorità, esigenze ed evidenze dettate da quella realtà onnicomprensiva e conformista che spinge e costringe altrettanto spesso a scelte intransigenti quanto obbligate rispetto alle immediate necessità personali, familiari e individuali...

Eppure... tali figure indubbiamente risulterebbero essere in possesso... di quel sano istinto e spirito critico in grado di non farli soccombere a facili e pilotate eutanasie emozionali ed intellettuali.

Quell'istinto che il primo Stefano forse ha sempre custodito inavvertitamente in se e che forse lo ha sempre impulsivamente spronato ad esprimersi pienamente per quel che oggi in tutta onesta spero possa rivendicare di essere... assieme all'altro Stefano al Fabrizio e "agli" Andrea fortunatamente e incidentalmente incontrati nel mio beffardo percorso esistenziale... ossia non misere voci nel silenzio assordante di una decadente Civiltà Moderna... ma spiriti liberi, solidi, determinati, infrangibili (nella loro volontà critica e e consapevole) di ogni singolo frammento dell'esistenza... in ogni suo criptico frammento di Se.

Perché in fondo questo noi siamo:

Frammenti!

Frammenti di una personalità dalle innumerevoli sfaccettature, immersi in una quotidianità dalle inevitabili sfumature.

Sarebbe quindi opportuno a volte porsi un sano quanto a volte insolubile quesito... sulle infinite sfumature e sfaccettature di significato di talune locuzioni e proposizioni.

Quei dettagli evanescenti quanto contraddittori che alcuni termini "espressi" (tanto consci quanto inconsci) si lasciano trasparire inavvertitamente nella dialettica comune... Termini che portano invariabilmente in loro un messaggio ed un significato il cui contenuto può e non può dar vita ad un universo di congetture, teoremi, evoluzioni ed involuzioni della quotidianità che inevitabilmente si fa evento e successivamente si rende da vana teoria a suscettibile storia.

Termini, che nella loro apparenza, vengono appunto (istintivamente o ingenuamente) tra di loro utilizzati, spesso quali efficaci sinonimi, utili a svolgere un mero ruolo formale di "sostituzione"... mentre la loro capacità o incidenza nella tentata modifica di spessore della realtà e sulla conseguente percezione degli sviluppi delle umani coscienze... genesi inevitabilmente ancestrali delle civiltà in divenire... è assai diversa, perversa e pervasiva...

Diabolicamente diversa, perversa e pervasiva... a seconda del loro convincente, pervicace e persuasivo utilizzo e/o della loro convincente ed imposta applicazione.

Un ... distinguo particolare andrebbe allora e forse analizzato tra i seguenti e composti lemmi:
  • Bene Pubblico;
  • Utilità Generale;
  • Interesse Particolare (e/o Libertà Personale).
Se non altro (per ognuno di noi che si riveli apostata di una certa e pilotata verità) si potrà essere in grado di asserire di aver individuato una personalissima quanto specifica e congrua conclusione:


Da un lato giace inerme il bene pubblico (e forse o probabilmente la comunità nel suo incedere, intendere, essere e tentativo di convivere) mentre dall'altro gravitano precariamente sia l'interesse che la libertà generale quanto l'utilità in genere fosse quest'ultima ascrivibile anch'essa ad alcun particolare o personale interesse o quieto vivere.

Lo scambio di aggettivi non è affatto casuale quanto etimologicamente perseguito!

Si rivela infatti propedeutico alla messa in evidenza di quella che personalmente ritengo:
Un'idiozia umana da anamnesi genetico-sociale o meglio ancora un amnesia umana condizionata e pilotata da collettiva, impercettibile, soave, costante e accondiscendente umana estinzione.

Interesse Particolare, Libertà Personale, Utilità Generale, Bene Pubblico.

Dovrebbero essere termini capaci non solo di viaggiare di pari passo e valenza tra le umane genti ma altrettanto ed ulteriormente in grado di evocare sane emozioni e precise concezioni sulla Civiltà Moderna che dal Capitalismo Teologico Tecnologicamente ed Indiscutibilmente Dominante (tanto storico quanto sterilmente moderno o contemporaneo) dimostrino di poter passare ossia  "Trasfigurarsi" in quel Socialismo Liberale Utopico di innata comprensione,

Un passaggio probabilmente ideale da un Capitalismo ossessivamente obnubilante proprio delle classi dominanti che sempre si è fatto beffe di un Liberalismo coinvolgente proprio delle classi intermedie il quale a sua volta ed inevitabilmente è stato costretto a far leva e quindi abbracciare gli auspici e gli ideali spesso utopici quanto inconsapevoli di un Socialismo sui generis che dalla Social Democrazia ha sempre tratto le proprie basi quanto le proprie concrete ed inossidabili forze... formate, come natura chiede e richiama, dalle novelle ed ideologiche generazioni emergenti.

Un passaggio che diversamente ed in linea altrettanto involutiva... potrebbe rivelarsi in un tremendo e drammatico declino... da un Capitalismo dispotico proprio delle classi dominanti... che sempre si è fatto beffe di un Liberalismo coinvolgente proprio delle classi intermedie... il quale a sua volta ed inevitabilmente è stato costretto a far leva e quindi abbracciare gli auspici e gli ideali spesso convinti quanto inconsapevoli di un Socialismo sui generis... che dalla Social Democrazia ha sempre tratto le proprie basi quanto le proprie concrete ed inossidabili forze... formate, come natura chiede e richiama, dalle novelle ed ideologiche generazioni emergenti... forgiate coattivamente in un Socialismo dispotico e pertanto, sostanzialmente armate verso un Comunismo accentratore a senso unico o un Fascismo accentratore a senso univoco.

Un meccanismo di sviluppo socio-politico dal passaggio assai complesso attraverso il quale si esprimono e avvicendano nascenti e doverose realtà dissenzienti. Esponenti di quelle esigenze politico-rappresentative che l'odierna logica autoreferenziale del potere, tende ad escludere.

Movimenti Sovranisti o Pseudo-Nazionalisti o "Isti" in altra o ugual o diversa misura rispetto al passato o ad un certo passato non troppo recente... non ancora effettivamente rilevati o rivendicati o valutati rispetto alla loro di fatto esistenza... fanno elementare capolino nell'universo antropomorfo di un potere globale generalmente in declino.

Una summa di declinazioni rispettose d'identità rispetto all'organizzazione di ciò che rimane sul tappeto dell'insipienza umana... generalmente raccolto, condensato e considerato sotto la definizione di Civiltà Moderna.

Una Summa d'Identità che circoscrivono, caratterizzano e definiscono invariabilmente la confusione umana nel suo approccio alla qualificazione e al riconoscimento senziente della propria identità strutturale.

Un identità intrisa di variabili spesso incomprensibili in cui quelle dello spazio-tempo giocano evidentemente un ruolo fondamentale ancorché non propriamente percepito.

E Quindi?
E quindi... Si...!
Esse Dovrebbero essere determinanti eppure non lo sono?!?

E si... Dovrebbero!
In altri termini... tali variabili spazio-temporali dovrebbero essere Dominanti!!!
Ma non lo sono!

Dovrebbero! Ma non lo sono!

Ci si chiede allora o ancor meglio personalmente mi chiedo:
Perché non lo sono?
Perché ho la netta impressione che non lo siano?

Haimé... la risposta... nondimeno risulta in evidente quanto inevitabile conflitto con la realtà delle necessità sociali: siano queste storiche o appunto ideologiche o diversamente moderne e altrettanto contemporanee o futilmente futuristiche ed estemporanee.

Si sa', le realtà sociali sono crismi umanamente espressi!

E mentre per alcuni (ingenui) lasciano il tempo che trovano... per altri (sperabilmente più lungimiranti) rappresentano (drasticamente) un cardine ed un metro di valutazione da cui partire e da non sottovalutare per il procedere delle proprie nemesi.

Non tutti, infatti, sono affetti (in questo triste, introspettivo e devastante mondo) dalla sindrome totalmente egoistica dell'autoincenso divino!

Quella sindrome che porta ingenuamente ognuno di noi ad ergersi su di un piedistallo oltre il quale il conflitto è invariabilmente denominato "terreno" mentre il proprio ed al proprio cospetto si è considerati indiscutibilmente al di sopra.

Un conflitto attraverso il quale si presume (invariabilmente a torto?!?) il "superamento" (in qualità, proprietà, capacità e controllo della verità e quindi di ogni esistenza individuale e plurima) della "resistenza" di ogni singolo Avventore/Avversario, antagonista della nostra presunta esistenza.
E pertanto nei confronti del quale ci si ritiene, spregiudicatamente e spavaldamente degli Estremi Vincitori. 

Vincitori di un inutile Lotteria autoproclamata, frutto di un plebiscito propagandistico ed illusorio creato unicamente dalla nostra mente corrotta, indotta all'autodistruzione da una perversa sindrome di spersonalizzazione con connessa e progressiva perdita della propria univoca identità!

Una sindrome che di per se viene già impropriamente evocata (indubbiamente a torto) a garanzia di sopravvivenza della propria specie ma (tra le altre cose) estende l'incertezza sull'esistenza collaterale e/o subliminale di tutto il nostro avvenire.


Elmoamf


P.s.

Dedicato agli amici di quel Tempo che fu  e che non mancherò mai ricordare!
SSFAA