lunedì 13 giugno 2016

Una società fondata sul Bonus

Che la nostra non fosse più una Repubblica fondata sul lavoro... lo si era capito ormai da tempo, da almeno un ventennio, dall'avvento delle agenzie interinali e dei contratti di formazione, spregiudicatamente sponsorizzati dalla sinistra (una sinistra completamente assuefatta, lobotomizzata, conformista e atrofizzata), dall'introduzione dei lavori atipici, dall'affermazione della flessibilità e dal blocco cauterizzato del sistema pensionistico, che non permetteva uscite e nel contempo sterilizzava le entrate attraverso l'innovazione della nuova categoria degli esodati.
Che la nostra non fosse più una Repubblica fondata sul lavoro... lo si era capito dal tempo dei perenni governi di transizione, inaugurati in stile tecnico per merito di una tecnocrazia autoreferenziale divenuta negli anni una vera e propria "Corte" di prescelti e coltivati (non eletti) nel limbo della democrazia rappresentativa ove la norma o meglio la normativa è stata capace di sostituire del tutto il libero arbitrio!
Che la nostra non fosse più una Repubblica fondata sul lavoro lo si era capito o forse o meglio intuito ma nessuno ha più avuto il coraggio o la forza o la determinazione per ammetterlo.
Ma........
Lo so' non è "bello" iniziare un capoverso con un "Ma"!
Ma, ripeterei ossessivamente... che la Repubblica, la nostra Repubblica, si fosse trasformata incontrovertibilmente nella "Società del Bonus"... questa è stata certamente  una simpatica sorpresa.
Siamo straordinari noi italiani nelle innovazioni, capaci di cavalcare in anticipo anche le sindromi più eccentriche dei geniali burloni della rete.
E così un bonus di 25000 euro in salsa europea che alletta i giovani indigeni, in cerca di ossigeno e di un'identità personale e familiare, a contrarre un matrimonio (civile o concordatario come prescrive la norma), da bufala internautica diviene realtà fantoziana grazie al carrozzone Inps che, in un Italia camaleontica capace continuamente di reinventarsi e trasformarsi, fa tesoro delle buone intenzioni delle impagabili classi dirigenti ed elargisce alla plebe l'obolo agognato... Oggi, in questa triste patria di reietti ammansiti,  ammaestrati nel "succhio" della mammella assistenziale, tanto complessa quanto inutile, capace di generare solo individui "drogati" bisognosi di assistenza e non esseri umani adulti, determinati e capaci nell'affermare e rivendicare la propria dignità.
Il Bonus quale oasi di salvezza del diritto, di rivendicazione esistenziale, di affermazione consumistica dell'esistenza.
Un Bonus sulle retribuzioni degli impiegati a minor reddito.
Un Bonus sulle famiglie numerose o con figli minori in quantità.
Un Bonus per gli affittuari indigenti.
Un Bonus per le neomamme.
Un Bonus per i giovani neomaggiorenni.
Nella Repubblica disarticolata e decostituzionalizzata il Bonus è il nuovo Zenit della politica sociale in perenne campagna elettorale.
Perché il compito delle classi dirigenti non è più quello di far crescere e maturare un popolo nel solco della propria identità, delle proprie capacità, delle proprie risorse interiori e della propria volontà di emancipazione nel rispetto delle identità altrui... come un genitore cresce un figlio nel solco dei propri valori solidali di appartenenza, reciproco rispetto, sostegno e affermazione della propria personalità nel rispetto della personalità del prossimo...
Evidentemente Non è quello il compito delle osannate classi dirigenti e probabilmente non lo è mai stato.
Il compito delle "Elite" dirigenziali è più plausibilmente quello di ammansire, ammaestrare, condizionare, sottomettere...
Ma e sottolineo nuovamente il Ma ad inizio capoverso...
Ma se questo è evidentemente il loro obiettivo... per quale "minchia" di motivo ci rendiamo così "coglioni" nell'assecondarlo?
Non può essere solo questione di volgare sopravvivenza spicciola, neanche quando questa assolva a realtà particolarmente difficili da affrontare,
La questione è un altra e drammaticamente annichilente!
Ci siamo arresi!
Arresi al quieto vivere di una gogna esistenziale.
Sconfitti senza appello dalla banalità del male e dall'idiozia morale!

Elmoamf