domenica 11 agosto 2013

La colpa dei Padri

Fuori dal Palazzo aleggia il malumore.
L'aurora in declino, in declino lo spessore culturale e pseudo democratico.
In declino il tutto, condito di un laissez faire che il tutto appunto giustifica ed il tutto ugualmente nomina, autorizza, avvalora.
Fuori dal palazzo i giovani... sentono il dovere di far valere la propria voce!
Questi giovani? Quali Giovani?
Cosa sono e cosa sentono?
Cosa realmente sono e cosa concretamente sentono?
I giovani "mediati" dalla scienza e dalla tecnica, dalla volontà di potenza di un intermediario invisibile quale l'evoluzione tecnologica.
Un tempo era il consumo fine alla sopravvivenza, poi la scelta fine all'edonismo oggi la selezione fine all'avanguardismo.
Concetti essi stessi cui io per primo faccio fatica a rapportarmi.
Tant'è... la sostanza si nutre d'incoerenza fintanto la stessa sia funzionale al "governo" dell'arbitrio.
Il governo dell'arbitrio è la capacità di determinare interessi e propositi, la capacità di indirizzare e guidare dissensi e.o consensi, la capacità di stabilire priorità e.o marginalità.
Il governo dell'arbitrio non si cura dell'etica, della lealtà o della tradizione ma solo ed esclusivamente del predominio.

Traggo questo "spezzato" da alcuni scritti dell'esimio pensatore P.P.Pasolini, cui idealmente mi lega il libero Andar Oltre e la sparuta Riflessione... candida e soave come in un mondo di trattori (o traditori... chissà? E che dir si voglia!) circondati da ceramiche e porcellane spaurite e pregiate o pregiate e disperse...






Poche righe per descrivere una deriva malsana e senza via d'uscita del pensiero moderno, quello che confina la speranza al di là delle prospettive ossia quale materia del non probabile o praticabile e concetto del non essere o malessere, questione del non determinare o intraprendere ed in ultima analisi elemento del non sostanzialmente esistere.

La non forma... tradotta in modo certamente improprio dal pensiero orientale... ossia ciò che potrebbe essere la punta più alta dell'elevazione spirituale... si tramuta in tal modo nell'assenza, nel vuoto cosmico, nella partenza monca, essa stessa frutto e preda di quella non forma che non è sinonimo automatico di raggiungimento di un'elevazione trascendentale piuttosto il fraintendimento malsano e volutamente equivoco di un interesse particolare!

Un saluto archetipo,
Elmoamf

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