C'era una volta un regno...
Il regno dell'assenza dei conflitti e della pax universale.
Il regno dell'assenza di contrapposizione e della confessione totale.
Quella confessione che portava e comportava completa dedizione al sacerdote, chirurgo della lobotomizzazione critica coscienziale.
Quel regno parlava attraverso dogmi e parabole ed all'uopo istituiva comitati e commissioni che si applicavano solerti nel redigere convenzioni e trattati che recassero lieto e sano beneficio per tutti.
Commissioni d'indagine. Comitati consuntivi. Convenzioni legiferanti. Trattati istitutivi.
Quel regno ambiva a ripristinare l'ordine. Un ordine totale basato sull'ossequio e sulla devozione.
Un ordine figlio della necessità, della fedeltà e della sottomissione.
Un regno in sostanza frutto dell'ipocrisia... L'ipocrisia della presunzione!
Tratto da un link istituzionale, riporto alcune righe sul funzionamento dell'Unione Europea:
Le competenze conferite alle istituzioni dell’UE discendono dai trattati fondatori, che sono stati negoziati dagli Stati membri e ratificati da ciascuno di essi. Il trattato che istituisce la Comunità europea indica cinque istituzioni stricto sensu, tre delle quali sono incaricate di formulare le politiche e di adottare decisioni. Si tratta del Consiglio dell’Unione europea, della Commissione europea e del Parlamento europeo (il triangolo istituzionale). La difesa del diritto comunitario è garantita dalla Corte di giustizia delle Comunità europee. La Corte dei conti verifica la legalità e la regolarità delle entrate e delle spese dell’Unione e controlla la sua buona gestione finanziaria. A diversi altri organi e varie agenzie sono stati affidati compiti specifici.
Il lavoro "espositivo" è ricco d'interesse ed approfondimento sulla genesi o meglio palingenesi della forzatamente costituenda comunità europea.
Un processo tortuoso all'apparenza ma che sembra aver avuto la capacità tutta continentale e teutonicamente nordica di dimostrarsi efficace.
La sentenza rimane inesplicata come appesa alle grondaie di un balcone preda di piogge ed intemperie...snervanti, invasive, imprevedibili, inconciliabili, ingestibili, irrefrenabili.
Irrefrenabilità di una realtà indubbiamente non all'altezza delle aspettative per i suoi interlocutori, presunti gestori, pretenziosi ed arroganti decisori, autoreferenziali ma legittimamente e democraticamente eletti governanti.
Questi si pavoneggiano dietro la loro sbandierata ricerca d'integrità morale e di equidistante ispirazione normativa facendosi schermo (o chissà mai se scherno del cittadino) attraverso l'istituzione di autorità indipendenti e sorveglianti. Autorità atte a controllare l'equo operato delle istituzioni che in tal caso non sono quelle esclusivamente a tutela del mercato ma più superbamente a tutela della società tutta... in nome della scienza e dell'umana evoluzione... forse quella "illuminata" di oscura matrice cospiratoria...ma questa è un'altra storia che poco al momento (mi) interessa!
Tornando all'autorità o meglio alle autorità, come quelle amministrative ed indipendenti dal legislatore nostrano introdotte (consenziente o meno che fosse) volte ad individuare una nuova prospettiva sociale, tecnologica ed avanzata che fondasse le sue radici e ragion d'essere nell'E-Government da un lato e nell'equilibrio di mercato dall'altro... la strada presto e bene e giudiziosamente è stata tracciata: redigere norme in base all'ossequio, all'elogio, alla subordinazione ed all'ubbidienza.
Le norme come i trattati sono figlie di decisioni di pochi!
Il problema, in tal caso, non giace solo nella quantità (dei decisori) ma come il (mio?!?) buon Dio insegna... nella qualità degli stessi... si può esser pochi ma buoni come... pochi ma soli... come pochi e purtroppo avidi ed ambiziosi...
Un saluto,
Elmoamf
Link Allegati:
Le Authority in Italia
Le autorita’ amministrative indipendenti, caratteristiche generali e natura giuridica
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