sabato 21 settembre 2013

ARS Associazione Riconquistare la Sovranità - Primo incontro regionale Lazio


Il dado è tratto avrebbe detto Giulio, non certo il Tremonti degli Eurobond o il buon anima Andreotti traghettatore d'anime politiche di lungo corso, ma il caro Giulio del perduto impero che ai suoi albori lo trafisse nel momento più doloroso della decadente Repubblica.

Il dado è tratto ed il Rubicone attraversato, la storia re-inizia il suo corso, un nuovo corso, nella speranza che possa suscitare tutto quell'entusiasmo e necessario impegno affinché il risveglio politico prenda forma e sostanza, spessore e sincera passione, serietà ed organizzazione, democrazia e partecipazione.

Si è tenuto oggi (21 settembre 2013) in quel di Roma, presso lo storico Teatro Tordinona, la prima riunione regionale dell'ARS, Associazione Riconquistare la Sovranità, costituitasi nel segno della rifondazione delle radici politiche del tessuto sociale italiano, lacerate da decenni di ignavia e pressappochismo.

Decenni in cui il lento logorio della Repubblica ha lasciato il passo ad organi sovrannazionali che hanno invaso senza scrupoli le ns istituzioni, svilendo il corpus costituzionale e sovrano della ns amata ma prostrata patria.

Ridotta a servitor reggente dell'altrui desio, la nazione ha declinato ogni suo volere non più forgiando uomini di valore ed organi, organizzazioni ed enti di garanzia sociale ma plasmando leggi e regolamenti esistenti per renderli conformi a vincoli esterni dettati da tecnocrazie, autocompiacenti ed autocratiche il cui scopo, col tempo, non si è certo rivelato quello del buon samaritano o del buon padre di famiglia ma del despota famelico che brama solo la sottomissione del suddito quale affermazione ultima del proprio potere.

Potere di determinazione.

Ebbene è questo il potere di cui doversi riappropriare: l'autodeterminazione.

Autodeterminazione e Sovranità in un'ottica di ricomposizione del costrutto culturale e politico e mi sentirei personalmente di aggiungere anche e soprattutto sotto il profilo filosofico.
Autodeterminazione che non può prescindere da una presa di coscienza piena ed esaustiva del "problema" o "male" che abbiamo di fronte.

Osserviamo attoniti il fallimento del progetto Europeo nella sua forma più asfissiante, quella della negazione della realtà attraverso l'affermazione di un ingiustizia.
Ingiustizia figlia di una discriminante che altera ed inasprisce il conflitto sociale anziché alleviarlo o attenuarlo. Attraverso l'imposizione di dettami illogici che fomentano rancore e violenza, alimentando derive populiste e demagogiche.

Il sogno dell'euro era il sogno dei burocrati. L'oggetto del desiderio pianificato per far collassare i popoli. Per esasperare le fasi di crisi e costringere gli stati sovrani a cedere, loro malgrado e contro un'effettiva ed esplicita volontà, il loro ruolo ad organismi che nessuno ha realmente, giuridicamente e democraticamente legittimato.

Ma come si sa' , la prassi uccide l'autonomia rendendo la critica una capacità secondaria e la coscienza un bene superfluo di cui evidentemente abbiamo ritenuto col tempo di poter fare a meno.

Altrettanto evidentemente tutto ciò si rivela non più opportuno ed assai pericoloso.

Abdicare di fronte alla dignità per mera sopravvivenza è la morte suprema della coscienza critica.
E da vittima inconsapevole si diviene vittima insonne che vaga perenne nell'incertezza e nell'inferno della privazione arbitraria, della spoliazione dei diritti e nell'inasprimento dei doveri in un ciclo dantesco senza fine.

L'obiettivo dell'incontro odierno dell'ARS era fondamentalmente quello di conoscersi, misurarsi sui numeri e sugli accenti, sulle possibilità e le criticità di un cammino che necessariamente si rivelerà lungo e tortuoso ma che dovrà fare della pazienza e della tenacia i suoi elementi propizi e fondanti, poiché è con piccoli ma sinceri passi che si percorre un cammino, è con piccoli e ben mossi passi che si intraprende un percorso che potrà forse portare anche lontano.

E' dal piccolo che nasce il grande, è da solide fondamenta che si edifica un palazzo, è da sane intenzioni che si recupera e si esprime un successo.

Il primo obiettivo è conoscere, il suo scopo ultimo è emancipare!

Un caro saluto a tutti i partecipanti all'incontro ed a tutti gli associati e simpatizzanti...

Ed un augurio sincero di buon cammino per tutti.

Elmoamf

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