sabato 6 settembre 2014

Elucubrazioni intorno al concetto di Essenza

Il problema è la scelta, come l'illusione è la speranza.

Non siamo mai stati padroni del destino tanto meno il destino si è mai rivelato determinante per noi.
L'estrema follia dell'essere umano è quella che lo conduce a pensare che le cose possano diventar altro da se stesse. E quindi dal niente passar all'esser ente e dall'ente tornare all'esser niente.

L'essere umano vive con angoscia questo avvenimento che si evidenzia per lui, appunto, come annientamento.

Eppure accetta nella fede che la speranza lo possa salvare.
Salvare non tanto dal sacrificio della morte quanto dall'oppressione dell'annullamento.

L'annullamento di se stesso in quella dimensione oscura (ignota, spesso onirica) del non essere: non chiara, non compresa, non definita, non percepita, non propria.

La cura del prossimo come la salvaguardia dell'individuo nella sua essenza vitale ossia nel suo costrutto materiale fideisticamente percepito è quella cura del folle che nella personale quanto lucida follia ritiene di proteggere se stesso ed il proprio complesso di forme e sembianze edificando architetture morali, etiche, ideologiche e tecnologiche che siano in grado di preservarlo dal collasso inevitabile di quella stessa struttura.

Non vi è struttura, non vi può essere!

Come non può esservi entità o nullità nella misura in cui l’esperienza dell’essenza umana non può esprimersi che nel contesto di una fede nell’esistenza stessa: misurata, sperimentata, assaporata nel suo divenire e pertanto nel suo passare, modificarsi, trascendere.

Solo la comprensione ultima del non senso e cioè della follia estrema che tale percezione dell’esistenza comporta rispetto alla compenetrazione decisiva della realtà potrà essere in grado di spalancare le porte alla definitiva e definita autenticità della vita, del mondo, dell’intero universo che ci circonda.

Un universo fatto di eterni che sono e non divengono. E che appaiono o scompaiono secondo una logica precisa ed un preciso ordine. E che quindi non sono soggetti all’annullamento tanto quanto non sono suscettibili di annientamento, poiché non appartengono a quell’essenza che normalmente ma erroneamente si considera esistenza e che, secondo i canoni della percezione umana, passa da uno stato inesisteziale per tornarvi.


Il cuore puro dell’essenza è un eterno immodificabile e per ciò stesso non "genera" ma semplicemente è!

Elmoamf


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