giovedì 5 maggio 2022

Impeti

Nell'impeto di giustificare tutto oramai non si è neanche più in grado di comprendere e notare le inevitabili derive cui tale e tacito assenso tenta costantemente ed ostinatamente di condurci.

Non si tratta di biasimare o stigmatizzare o sminuire o aprioristicamente e testardamente non accettare i cambiamenti e le Steli di Rosetta dei tempi moderni.

Capire e/o comprendere i tredici anni, l'adolescenza, la giovinezza...

Ricordarli melanconicamente o per altri versi gelosamente o patologicamente, da sociopatici imbruniti e corrosi dalle asprezze dei vissuti: con imbarazzo, formalità e talvolta disprezzo...

No e assolutamente.

Ci mancherebbe!

Qui si tratta di analizzare i tempi per quel che effettivamente ovvero pretenziosamente sono ovvero presumono od aspirano ad essere. 

Senza orpelli o virgolettati o fronzoli di grammatica, sintassi ed episteme.

Senza mezzi termini, interlocuzioni o cialtronerie da Fossa delle Marianne ed abissi d'idiozie senza alcun fine... Costruttivo!


Ed è in questo che il mortaio del sapere precostituito e propagandista spinge.

Ossia nella coppa il flagello di ognuno di noi pesta...

Senza accortezza e mora di ciò che il futuro l'aspetta!


Sembreranno ostiche tali frasi e me ne scuso.


Al tempo stesso è questo ciò che si rivela necessario sottolineare.


La poesia è morta...

È con lei il pensiero, l'immagine, la fantasia...

La speranza!


Tutto oramai è fatuo e sottile...

Vacuo sentire di un frammento d'innocenza...

Perduto nella vacua, fugace e fallace fama di un'istante!


Questa l'istantanea amara che ne traggo personalmente dalla...


Civiltà Moderna!


(Elmoamf)

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