domenica 7 aprile 2013

Post Mortem

Alla fine le uniche cose che scrivi servono solo a coprire i grumi dell'insipienza.

Scrisse molto cercando il fuoco nell'ardore della giovinezza.
Scrisse per la giovinezza senza rendersi conto della sua assenza.
Scrisse per il prossimo come un alter ego.
Lui scrisse ma pochi ebbero voglia di leggerlo, pochi ancora ebbero interesse ad ascoltarlo.

Lui, però, continuò a scrivere e nella scrittura trovò il suo essere, il motivo del suo avanzare e progredire, la volontà di non cedere e soccombere, la certezza di esistere.

Lui scrisse e non soffrì della propria solitudine poiché soli si nasce e nella solitudine si vive, come in solitario ci si annulla, nell'eterno rincorrere la propria esistenza o mancanza di volontà... impropria dell'esistere!


Maurizio Ferraris racconta Nietzsche e la volontà di potenza



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