giovedì 19 giugno 2014

L'enigma delle seconde domande

Prima di porsi l'enigma sarebbe necessario chiedersi e capire a cosa sono le seconde domande.
Be'... anche senza troppa fantasia, non dovrebbe risultare difficile comprenderne il riferimento e successivamente intuirne il significato.
Le seconde domande sono quelle in cui ci si pone (od almeno si tenta) degli interrogativi subliminali:
Cosa o chi c'è dietro la telecamera mentre si riprende una scena in diretta pregna di indignazione?
I montaggi televisivi creano un'immagine distorta o reale della realtà che riprendono?
E la musica incalzante con cui scorrono, in un crescendo atmosferico d'emozioni contrastanti e confuse, influisce o no sul giudizio di ciò che si sta guardando?
Il servizio giornalistico su di un tema drammatico che pone in essere un singolo esempio d'ingiustizia... è la norma od una triste espressione di una particolare realtà disagiata e svantaggiata?
I dietro le quinte con frasi riprese al rallenty soffrono dell'impossibilità di comprendere ogni sfumatura poiché è impossibile raccoglierne completamente il contesto oppure basta mettere in risalto un "taglio" ben ripreso ed enfatizzato per creare lo scandalo?

Ecco, questi sono solo alcuni improvvisati esempi, incentrati più che altro sul mondo dei media.
Ma ce ne potrebbero essere innumerevoli altri in cui certamente scopriremmo come, a prescindere, i media siano sempre ed in grado di farla da padroni, per il semplice e fisiologico motivo per il quale gli stessi dominano, dall'alto della loro incommensurabile ed in-ragguardevole statura, questa porzione di tempo infinito.

La comunicazione per l'uomo è essenziale e la comunicazione nel nostro tempo è strettamente "mediata"!

Sarebbe, pertanto, logico porsi la seguente "prima" domanda:

"Quando l'inquadratura cambia, cambia l'espressione del personaggio... o lo sfondo di scena è sempre lo stesso?
Oppure...
Quanto l'inquadratura cambia... l'espressione del personaggio... e lo sfondo di scena... condiziona ed incide, spesso in modo fondamentalmente, su di esso?"

No?!
Impossibile?!
Cambia?!
E se cambia... Perché lo fa?
Cambia lo scenario, l'ambiente, l'intreccio, la tessitura della trama?
O cambia il clima, l'armonia, l'equilibrio e la sinergia della storia, da dover tutti intrecciare come novelle Penelope?

La nostra quotidianità....... si dice (forse frequentemente e piuttosto a ragione) che sia imprevedibile e non suscettibile di previsioni o costruzioni pre-condizionanti.
Spesso ci si dimentica però di vivere su di un inconsapevole ed inconscio "set" cinematografico.

Pensiamo ad un film, al girato di una pellicola, alla preparazione appunto di un set.

Al copione, agli sfondi, alla fotografia...... e pertanto alla luce (d'esposizione o residuale).
Pensiamo agli autori, sceneggiatori, suggeritori, correttori di bozze o di refusi.
Pensiamo ai costumisti ed ai truccatori.
Agli aiuto registi ed ai post e pre produttori.
Ai montatori (essenziali), agli scenografi (fondamentali) ai fonici (esiziali)!
Al lavoro introspettivo degli attori per entrare ed interpretare la parte.

Pensiamo al budget stanziato...

E pensiamo al o ai finanziatori... coinvolti!
Protagonisti voluti, involontari, equivoci, sporadici, insoliti, consapevoli o mancati!

Il tutto deve o dovrebbe concorrere ad un successo?
Che sia di pubblico o di botteghino o d'opinione?

Allora queste seconde domande dovrebbero sorgere spontanee o forse essere frutto di una migliore predisposizione... all'analisi, all'ascolto, alla valutazione, all'introspezione?

Ed invece...

Ed invece No!

Nessuno, probabilmente, si sente all'altezza o nella volontà di porsi una seconda domanda... poiché è fin troppo sufficiente e semplice fermarsi alla prima... palesemente manifesta nel seguente anatema:

"La colpa è loro!"

Un "Loro" che effettivamente non è mai in grado di individuare qualcuno in particolare ma scarica la responsabilità del proprio malessere, della propria sofferenza, su di un "giustificazionato" (Ottimo Neologismo!) obiettivo o meglio capro espiatorio.

Senza un Capro Espiatorio saremmo già morti e seppelliti e dimenticati e nel definitivo oblio!

I capri espiatori hanno la favolosa qualità di essere anonimi, di non emergere, di mai concretamente esistere.

Quanto al tempo stesso di prestarsi come giustificazione di ultima istanza, sul proprio inadeguato od inopportuno od  irresponsabile o corrotto o concusso o biasimevole operato.

Le seconde domande, purtroppo, sono morte, mai nate o nate sterili e poi "bannate" come amabilmente dimostrano le interlocuzioni mediatiche dominanti.

Si può essere anche antagonisti fieri!
E l'avanguardia moderna con i suoi potenti mezzi (non v'è dubbio) lascia ampi spazi e margini di resistenza attiva e fattiva.

Ma il dominio è ancora troppo "di spessore" per poter anche solo essere scalfito.

Ci vuole pazienza, un'enorme pazienza, una pazienza Biblica!

Perché le seconde domande traggono la loro forza proprio dalla tradizione!

La Bibbia, chissà, è un primo passo ma per l'uomo materiale forse lo è ancor più la presa di posizione.

Che nel mondo non contano affatto le risposte quanto si rivelano fondamentali le Domande!

Un saluto archetipo...

Elmoamf


Nessun commento:

Posta un commento