mercoledì 6 settembre 2017

Dal Tramonto del Bipolarismo all'Alba di un nuovo Multipolarismo

E' tempo di bilanci per i fratelli minori della governance internazionale.
Il nono vertice dei Brics, tenutosi quest'anno a Xiamen in Cina, si è appena concluso e pare sia stato un vero successo.

Peccato che l'argomento non interessi più di tanto l'opinione pubblica italiana, come nota chiaramente Tatiana Santi (giornalista madrelingua italo-russa del sito d'informazione geopolitica Sputnik) in un'incisivo articolo-intervista redatto sul tema e recentemente pubblicato: 


L'opinione pubblica mediata dalle grandi testate giornalistiche s'intende naturalmente, troppo impegnate in dibattiti sofistici su problematiche esclusivamente interne e necessariamente di poco costrutto per essere capaci ed in grado di "valorizzare" questioni estere ritenute (evidentemente a torto) di scarso peso.

Nel mentre, l'opinione pubblica popolare nostrana (meno sofisticata e più diretta) delle piazze ex contadine ed operaie, delle strade della ex classe media, dei vicoli di quartiere e dei sobborghi metropolitani degli emergenti precari del terzo millennio... è certamente ancor più occupata in dilemmi di sopravvivenza e di sostanza più pressanti ed immediati, frutto per lo più indigesto di un governo del "mondo" acritico, cinico ed unidirezionale, imposto dal declino e declinare del precedente ordine internazionale, quello che ha dominato gran parte della seconda meta del secolo scorso (il modello bipolare) e che ha condotto (una volta maturata e raggiunta la propria consunzione) ad un fragile ed evanescente predominio dell'unipolare "Washington Consensus".

Nell'articolo-intervista su citato, la giornalista esorta il suo solerte interlocutore (Filippo Bovo, direttore editoriale del giornale "L'Opinione pubblica") ad esprimere le proprie opinioni e conclusioni sugli scenari che l'ormai affermata organizzazione dei Brics (paesi non più e non solo economicamente emergenti ma sempre più ed anche politicamente influenti e determinanti nello scacchiere dei delicatissimi equilibri globali)... pone irrimediabilmente in essere.

Il primo aspetto che Bovo sottolinea con enfasi è quindi e decisamente la definitiva capacità del Brics di attrarre e costruire un nuovo "Consensus". Uno dei risultati fondamentali dell'ultimo vertice è stato infatti il coinvolgimento (attivo) di diversi altri attori del panorama internazionale, in particolare quello del Messico che, insieme all'Indonesia (altro esponente del Mint) ed alla Thailandia, sono stati interessati e responsabilizzati nell'auspicata prospettiva di un allargamento concreto del gruppo di lavoro denominato (ufficialmente ?!?) "Brics Plus".

Non di minore importanza e rilevanza è stato poi il ruolo che il nuovo soggetto finanziario, studiato per il "Credito e lo Sviluppo" di un rinnovato ed alternativo assetto internazionale, creato nel 2014 ed operativo dal 2016, la New Development Bank ha svolto nel solco di un diverso e più "fresco" approccio nell'accrescimento dell'impegno della comunità internazionale rispetto alla necessità di una maggiore condivisione di obiettivi e risultati tra tutti gli interpreti (protagonisti e non... commedianti, simulatori, antagonisti,  affabulatori, saggi o filosofi o semplici comparse) dello scenario esistenziale.

Ed ancora... la volontà e la capacità di operare a livello "indipendente" ed in "partnership" su progetti condivisi di ampia scala: bilaterali e multipolari. La "naturalità" nel gestire propri e determinati rapporti commerciali in una diversa valuta condivisa e non più univocamente legata al dogma sino ad ora indiscusso del dollaro.

In ultimo ed infine... ma ancor più rilevante rispetto ad ogni altra effettiva prospettiva di sola ed esclusiva marginalità economico-sociale, il "pesante" ruolo politicamente fondamentale che la nuova aggregazione va ritagliandosi sempre più "silenziosamente" sullo sfondo di una società globale profondamente in crisi d'identità.

Una società globale, quella disegnata ed architettata dalla vulgata del "Washington Consensus" votata più all'affermazione di un vuoto e massificante iper-individualismo spersonalizzante ed autodistruttivo ad uso e consumo delle grandi Aziende-Corporation multinazionali che sembra essere in netto contrasto con la visione particolarmente identitaria e culturalmente radicata che l'emergente aggregazione del Brics-Plus sembra abbia intenzione di voler affermare nel rispetto delle proprie ed altrui identità sociali, politiche, economiche e soprattutto storico-culturali.

La battaglia per la nascita di un inedito paradigma geo-esistenziale è appena agli inizi.

Sarà dura come la guerra che stiamo tutt'ora combattendo... tra ridicoli richiami ad istintive ritorsioni nucleari capaci di lasciar dietro di se solo fumo e definitivi epitaffi seppelliti sotto un cumulo di macerie... e più ponderate valutazioni di bieco, spietato e sprezzante interesse troppo spesso confuso con salutare e sicuro benessere comune.

Non esiste salutare e sicuro benessere comune se e quando ogni identità e valore debba essere sacrificato sull'altare di una presunta pace... altrui ventilata, paventata e condizionatamente imposta.

Non esiste pace senza una libera e sana affermazione della propria identità nel rispetto dell'identità altrui. Fattore che implica una inevitabile e mutua presa di coscienza dell'altro, dei propri ed altrui confini rispetto alle proprie ed altrui libertà.

Una presa di coscienza, sicura ed inviolabile, della propria storia ed appartenenza, a se stessi come alla propria comunità di provenienza che non preclude od esclude nessuna mobilità ma al tempo stesso non permette o cede nei confronti di alcuna profanazione, violenza o negazione della propria, unica ed intima "tradizione"!

Un saluto.

Elmoamf

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