martedì 18 settembre 2012

Il sapore acre dei limoni

Vorrei continuare sulla falsa riga del sapore.
Come avrò sinceramente notato personalmente.
Questo blog è più che altro espressione di personali sensazioni.
Anonimo, scettico e per lo più ignorato nel fluttuante oceano della conoscenza di nuova generazione.

Non me ne rammarico, semmai ne inizio ad esser grato!
Poiché tale spazio, per quanto anonimo e monitorato, suo malgrado mi lascia la libertà di imporre come macigni le perle di saggezza ed emancipazione di cui l'essere "abbisogna".



Non bisogna sottovalutare il potere della parola.
Come non bisogna sottovalutare lo spazio che ad essa viene concesso.
Coloro che ritengano di essere oppressi o convogliati anche nel momento in cui digitano poche lettere...
A coloro, rivolgendomi con la mia insolita flemma, tenderei a far notare che...
...La lingua ferisce più che la spada!

Torniamo al sapore acre, dei limoni come dei pompelmi... questi frutti da me poco amati proprio per il loro retrogusto mai apprezzato!
Acre è ciò che acidamente consideriamo fastidioso.
E' ciò volgarmente rifiutiamo come "difficoltoso".
Eppure l'alacrità è sinonimo di emancipazione!

Perché ?
Perché esprime nel suo essere il dissenso.
Esprime l'anticonformismo.
Esprime, infime, la vera personalità.

L'acidità cutanea è, per me, simbolo di equilibrio.
Poiché partendo da una base dolce...dalla basicità degli elementi...
L'equilibrio si esprime attraverso il PH cutaneo, il termometro degli elementi!

Qualsiasi biochimico or ora salterà sulla sedia...definendo "imprecise" queste mie affermazioni.
Non importa!
Non è per me questo l'oggetto del contendere.
La vera disamina la fa l'intelletto...scevro da obnubilazioni!
L'intelletto puro che guarda alla realtà come la somma delle sue interiori e.o ulteriori decisioni...sull'esistenza!

Un saluto,
Elmoamf

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